La scuola riparte, ma qual è la situazione nelle scuole vigevanesi e del circondario? Tra le principali criticità di inizio anno scolastico ci sono le cattedre scoperte, che interessano i diversi istituti in misura diversa così come la carenza di personale Ata (segreteria e “bidelli”), e la complessità dei progetti Pnrr.
QUI MEDIE Anna Miracca dirigente scolastico al Bussi, spiega che «alle medie ho la quasi totalità dei docenti, anche un buon numero di sostegno, alla primaria mancano molte cattedre di sostegno e alcune di posto comune: non possiamo attingere alle Mad, ma fare interpelli nazionali e sarà, temo, tutto più lungo e complesso; infanzia completa salvo sostegno. In segreteria mancano tre amministrativi e confido nella continuità della dsga che dà all’istituto garanzia di serietà e lavoro efficace. Le criticità sono mille: i concorsi non finiti con cattedre accantonate, il problema degli interpelli alla primaria, le nuove pratiche per le certificazioni dei Dva che vanno a rilento, finanziamenti cospicui del Pnrr tutti concentrati in poco tempo che rischiamo di rendere solo intensa la macchina organizzativa, ma poco proficua la resa. Stiamo per iniziare un anno che si preannuncia difficile per tutta la scuola italiana». Più ottimista Pietro Chierichetti, dirigente dell’Ic di via Botto a Vigevano: «Situazione cattedre molto buona sui posti di materie mancano ancora tanti insegnanti di sostegno, ma confido che verranno nominati entro il 2 settembre, questa settimana infatti dovrebbero partire le assegnazioni».
Per gli amministrativi e i collaboratori scolastici nelle mie scuole i posti sono tutti coperti.
«Sarà un anno molto impegnativo soprattutto perché abbiamo diversi progetti Pnrr da attuare o avviare, ma per adesso mi sembra che tutto sia stato avviato e quindi attendiamo solo le nomine dei supplenti per poter garantire un inizio efficace per tutti». Giovanna Montagna, dirigente scolastico al Robecchi, dichiara che «fortunatamente noi siamo avvantaggiati poiché abbiamo quasi tutti i docenti di ruolo, compreso il personale di segreteria. Per ora non si registrano criticità particolari: attendiamo la fine dei lavori della mensa del Botto che è comunque quasi ultimata».
QUI SUPERIORI Al liceo classico, scientifico, delle scienze umane, linguistico Cairoli «con le cattedre siamo messi bene, mancano una decina di docenti su un totale di cento – dice il dirigente scolastico Alberto Panzarasa – per quanto riguarda la tipologia di cattedre mancano soprattutto matematica e fisica, sono tre le cattedre mancanti. Invece sul versante segreteria, manca un posto su sette: direi che siamo messi bene, non vedo particolari criticità. La Provincia sta anche ultimando i lavori di rifacimento di alcuni controsoffitti, tutto dovrebbe essere pronto per l’inizio dell’anno scolastico. Da pochi giorni sono in istituto in modo da verificare tutte le situazioni». Matteo Loria, dirigente scolastico agli istituti Caramuel, Roncalli e Castoldi commenta che
è troppo presto per poter rispondere perché proprio in questi giorni stanno assegnando i posti ai vincitori di concorso, e mi sto riferendo sia al settore Ata sia a quello dei docenti, poi partiranno con le supplenze.
All’istituto Casale, guidato dalla dirigente Elda Frojo, «manca metà dell’ufficio e sono scoperte parecchie cattedre e diverse materie: soprattutto italiano, ma anche matematica, economia, e altre discipline tecniche. Comunque prima della fine di agosto spero che nominino qualcuno dei docenti. L’incompletezza dell’organico è la principale causa di criticità: la altre derivano dalla contemporaneità di diversi progetti Pnrr che implicano un grande carico di lavoro e, senza personale, è ovviamente ancora più complicato gestirli». Elena Maga della Cisl e presidente Apolf sottolinea che «gran parte delle operazioni si concluderanno il 31 agosto: mi riferisco a supplenze e nomina degli insegnati di sostegno. Su questo aspetto occorre aprire un altro discorso: perché il sostegno deve riguardare anche gli alunni con disagi non solo scolastici, l’aggressività degli studenti e anche dei genitori apre scenari che vanno osservati e gestiti per questo richiedono un supporto in più durante il loro percorso di studi. In certi casi un rapporto di un docente per tre alunni è sufficiente, in casi particolari e più gravi no, assolutamente no».
Isabella Giardini