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A Vigevano e in Lomellina la situazione delle dipendenze continua a essere critica sia in merito all’abuso di alcool e sostanze stupefacenti sia riguardo al fenomeno della ludopatia.
IL QUADRO «Rispetto a dodici mesi fa non stiamo assistendo a un miglioramento – spiega don Moreno Locatelli, direttore della Caritas diocesana di Vigevano – anzi abbiamo riscontrato un aumento di ragazzi che si cimenta nel gioco d’azzardo online e che vede nell’alcool un rimedio per vincere la noia. L’allarme resta rosso, nonostante ci stiamo impegnando a portare avanti campagne di prevenzione e sensibilizzazione su questo tema». Riguardo ai giovani in età adolescenziale ansia sociale e bassa autostima sono le principali forme di disagio che «li inducono a cercare un’alternativa nel mondo dei social e in quello delle scommesse. Questa è forse l’età più critica in assoluto e spesso e volentieri, se i ragazzi non vengono seguiti in modo adeguato da figure di riferimento come genitori e parenti, si costruiscono una barriera che può essere formata da alcool e droghe».
NOIA GIOVANILE L’uso di bevande alcoliche non è considerato dai più giovani come un potenziale pericolo – e del resto non lo è neppure dagli adulti – sebbene «possa causare danni non indifferenti all’organismo. I ragazzi bevono per cercare di avere quello slancio in più per divertirsi, non prendendo in considerazione le conseguenze a cui rischiano di andare incontro». Gli adolescenti che vivono la noia sono molti. Un senso di vuoto, di incompletezza, di monotonia: adolescenti che vedono scorrere il tempo senza riuscire a viverlo appieno. Secondo don Locatelli per riuscire a sconfiggere uno stato d’animo che porta alla demotivazione, sono necessari
spazi di ritrovo, aggregazione e figure di sostegno che possano allontanare i ragazzi dalla noia e dalla dipendenza da sostanze stupefacenti.
LUDOPATIA Per il fenomeno della ludopatia invece le fasce d’età e i soggetti più a rischio sono gli over40 e i pensionati, con Caritas Vigevano impegnata a portare avanti progetti in sinergia con Ats Pavia e con i Comuni del territorio lomellino. «Per sensibilizzare i 51 comuni dell’ambito distrettuale della Lomellina ci serviamo di video che spiegano come il gioco d’azzardo sia una forma di patologia non sempre visibile – rende noto Elena Galuppo, referente dell’area dipendenze della Caritas Vigevano – le richieste d’aiuto spesso arrivano dalle famiglie e dai singoli giocatori una volta che hanno capito di essere affetti da una vera e propria dipendenza».
SENSIBILIZZAZIONE Tra le proposte che Caritas vorrebbe mettere in atto vi è quella di riattivare dei gruppi di discussione: «Vorremmo farlo a partire da settembre – prosegue Galuppo – ci stiamo pensando. Il confronto potrebbe essere un’occasione per scoprire qualcosa di cui non si era a conoscenza. In Italia esiste una legge che consente di annullare una volta nella vita i debiti di gioco ed è per questa ragione che ci serviamo anche della collaborazione di commercialisti e avvocati». Prevenzione e sensibilizzazione per cercare di ridurre ogni forma di dipendenza sono gli obiettivi che Caritas Vigevano intende raggiungere con i propri progetti: «L’anno scorso siamo andati nei parchi urbani di Vigevano con le nostre unità mobili, quest’anno invece nei grest cittadini e attraverso dei visori abbiamo cercato di far capire ai ragazzi cosa si prova dopo aver assunto una grande quantità di alcool. Da una parte si divertivano con quest’attività, dall’altra hanno avuto tempo e modo di riflettere. Siamo anche andati nelle scuole cittadine e di altri comuni limitrofi come Mede e Mortara e quello che abbiamo notato è che il tema delle dipendenze colpisce anche i giovani. Molti bevono e giocano per tentare di gestire lo stress. Per riuscire a tirarli fuori da un circolo vizioso, occorre che tutte le istituzioni facciano la propria parte».
Edoardo Varese