Ci sono i primi medici sospesi nelle strutture sanitarie e socio-sanitarie lomelline. Sono arrivati i primi provvedimenti per i sanitari che non hanno fatto il vaccino e non hanno documentato un motivo valido ovvero l’avvenuto contagio o ragioni di salute. Sono i risultati dell’azione di Ats Pavia, che nelle scorse settimane ha fatto seguito a quanto previsto dal dl 44/2021 in tema di obbligo vaccinale per chi opera nella sanità inviando 2000 lettere a medici, infermieri e operatori attivi sul territorio provinciale.
RECUPERO «Sul territorio – spiega la direttrice di Ats Pavia, Mara Azzi – abbiamo trasmesso 2000 lettere di invito all’immunizzazione, ma questo non significa che si tratti tutte di persone “no vax”. Gli operatori di Ats che stanno verificando le risposte e monitorando la situazione rilevano infatti che diversi professionisti si stanno sottoponendo alla vaccinazione proprio in queste settimane, in quanto per esempio precedentemente impossibilitate perché malate o fuori città, altrimenti sono risultate non residenti stabilmente in Regione Lombardia e altre ancora hanno comunicato di essersi vaccinate altrove. In aggiunta, si registrano anche casi di persone iscritte all’Ordine, ma che attualmente sono in pensione o non esercitano attivamente la professione». Di quanti sono stati contattati circa il 40%, più o meno 800, ha comunicato l’avvenuta vaccinazione o le ragioni fondate per cui non ha potuto ricevere la doppia iniezione, mentre Ats procende «senza sosta» con la verifica.
A RILENTO Intanto da quando è stato sospeso l’uso di AstraZeneca per gli under 60 tanti docenti che sono in attesa della seconda dose si sono presentati all’appuntamento e sono stati rimandati a casa perché non c’era il vaccino Pfizer. E’ successo sia all’hub di Pavia sia a quello di Vigevano, e anche l’open day a Vigevano della scorsa domenica, riservato ai residenti in paesi sotto i 3.200 abitanti, non ha dato i risultati sperati, perché all’appuntamento si sono presentati in pochissimi. Questo perché molti utenti della Bassa Lomellina si erano già vaccinati alla Cittadella Sociale di Pieve del Cairo?
«Le persone a cui doveva essere somministrata la seconda dose di AstraZeneca – spiega la dottoressa Azzi – sono state avvertite del rinvio della vaccinazione tramite sms. La Cittadella sociale di Pieve del Cairo non era tra le strutture aderenti all’iniziativa del Vax day di domenica, per cui si esclude che sia questa la causa della poca affluenza nei centri adibiti».
Proprio per decidere come riprogrammare le somministrazioni con mix di vaccini, martedì mattina si è tenuto un vertice tra Ats e i responsabili degli hub pavesi. Il programma stabilito prevede che si dia precedenza ai richiami (Pfizer) in sospeso per 2.000 persone vaccinate in prima battuta con AstraZeneca e poi che si proceda convocando tutti coloro che dovrebbero fare le prime dosi. Al di là dei 2.000 vaccinati a metà con AstraZeneca, i cui richiami ricadono in questi ultimi giorni, la platea di pavesi in attesa per lo stesso motivo è formata da 18.677 under 60 che hanno assunto la prima dose del vaccino di Oxford e che ora dovranno sottoporsi a vaccinazione eterologa, cioè fare il richiamo con un altro siero.
Davide Zardo