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La palla oltrepassa la linea, ma nessuno esulta per il gol. Ne oltrepassa un’altra, spessa e blu, tracciata sul cemento, prima di finire sui piedi di un ragazzino in tuta e Nike. Con la sufficienza di chi ha davanti a sé una lunga estate senza scuola, tenta un lezioso passaggio d’esterno a un amico, troppo impegnato però a guardare lo smartphone per accorgersi della traiettoria sbilenca del pallone. Alle loro spalle, un convoglio della Milano-Mortara scarica decine di pendolari stanchi: la partita nel parcheggio, in realtà poco più di un torello, prosegue senza darci peso. Per loro fortuna, non c’è nessun vigile troppo solerte nei paraggi: a Vigevano il regolamento di polizia urbana all’articolo 75 infatti vieta espressamente di «effettuare il gioco del calcio, al di fuori delle aree predisposte ed individuate a tale scopo». Il parking della stazione evidentemente non lo è, come non lo è quello del palazzetto o il cortile del castello, tutte aree dove molti giovanissimi si trovano a tirar due calci a un pallone perché quelle «predisposte» a oggi non esistono.
AL NEGRONE A Vigevano l’offerta di strutture a pagamento è ampia, ma in città le strutture per lo sport gratuito si contano sulle dita di una mano. Facendo un veloce censimento, risultano due campetti da basket (uno al parco degli Alpini e uno al parco Pertini), due aree per il workout (in via Ippocrate e ancora al Pertini) e lo skate park di via Brigate Partigiane. Le cose potrebbero però cambiare: e in questo sarà centrale la riqualificazione dell’Istituto Negrone che l’amministrazione sta portando avanti assieme alla Diocesi.
Lì, assieme al Vescovo, stiamo realizzando il Neet Hub – spiega il sindaco Andrea Ceffa – l’idea, una volta partiti con quello, è di riqualificare anche gli spazi esterni, destinando i campi da calcio pure per il gioco libero.
Spazi “rigenerati” che andrebbero a sommarsi a quelli nuovi del parco che sorgerà in via Podgora. «Alcuni ambientalisti avrebbero preferito un’area solo naturale, ma abbiamo voluto riservare degli spazi per lo sport libero in una zona della città scoperta» conferma il sindaco: secondo il progetto, ci sarà un campetto da basket e calcetto e aree per altre discipline.
ESEMPI VIRTUOSI Se a Vigevano l’orizzonte per diventare una città di sport per tutti è spostato in avanti nel tempo, basta spostarsi di pochi chilometri per trovare già situazioni virtuose in tal senso. A Gambolò l’area di piazza colonnello Bellazzi, inaugurata nel 2021, offre spazi liberi per pallacanestro, calcio e altro e in un paio d’anni è divenuta un punto di riferimento per i giovani della cittadina. Anche Cava Manara ha deciso di puntare su spazi gratuiti per lo sport: «L’area verde dedicata allo sport di via dei Liguri è stata completata durante gli ultimi anni con il posizionamento di nuovi attrezzi per esercizi a corpo libero, che si affiancano al campo da calcetto, da street basket e a quello da beach volley – spiega il sindaco Silvia Montagna – la zona è stata poi corredata da panchine, tavoli, telecamere e un defibrillatore automatico. Qua i ragazzi possono giocare quando vogliono, senza doversi prenotare e possono divertirsi in piena libertà».
UN LUSSO In generale però la Lomellina sembra essere sempre più una terra dove fare sport è un lusso. A Mortara un campo da calcio a 5 e uno da basket situati nei pressi del palazzetto sono gli unici spazi presenti in città in cui praticare sport liberamente. E sembra essersi arenata l’idea di trasformare il parco Nuovi nati in un’area dedicata a più discipline: «Si era provato ad affidarlo al Pool Mortara Sport ma nessuno si è più fatto sentire – afferma il sindaco Ettore Gerosa – vogliamo riaprilo ma se nessun privato si farà avanti, non possiamo fare molto». Mede aspetta 30mila euro dalla Regione per realizzare un’area calisthenics di fianco al campo da basket in largo Magnani, mentre Cassolnovo conta un playground e un percorso vita vicino al campo sportivo: a tamponare, quasi ovunque, non restano che gli oratori.
Alessio Facciolo (hanno collaborato Ev, Dz)