Alla vigilia della finalissima, un “inviato” de L’Araldo ha avuto la possibilità di raccogliere speranze e sogni dei tifosi inglesi e spagnoli direttamente da Berlino.
Sono terminati da poco gli Europei 2024, che hanno visto trionfante la Spagna. Le Furie Rosse hanno avuto la meglio in finale contro l’Inghilterra, vincendo la partita 2-1 e aggiudicandosi la coppa.
Il VIAGGIO Caso vuole che, tramite una vacanza prenotata intorno febbrario, io e mio padre abbiamo potuto passare due giorni (diventati tre, dopo la cancellazione del volo di ritorno) nella capitale tedesca, proprio nel periodo della partita più importante della competizione. Appena arrivati, onestamente, il clima non sembrava quello di una finale; oltre ad un cartellone fuori dall’aeroporto, la pubblicità per l’evento era decisamente poca. Avvicinandoci all’hotel grazie alla S-Bahn, ossia la metropolitana a cielo aperto tedesca, in zona Alexandreplatz (il vecchio centro città della Berlino Est), l’atmosfera comincia a scaldarsi: appaiono le prime pubblicità e si intravedono per le strade bandiere e le divise delle rispettive nazionali.
EMOZIONI Appena uscito dalla stazione, incontro subito un gruppo di ragazzi inglesi intenti a cercare la direzione per il proprio alloggio. Mi avvicino a loro, e comincio a scambiare qualche parola. Riesco dunque ad intervistare il 16enne George, il più giovane del gruppo:
Siamo felicissimi di essere qui – esordisce – siamo riusciti a trovare dei biglietti per la finale, che sarà la prima partita della nazionale che vedrò dal vivo. Speriamo di riuscire a riportare la coppa a casa, vedendo la sfortuna che abbiamo avuto contro l’Italia nel 2021.
Dopo aver salutato il gruppo, abbiamo continuato con il nostro giro della città per il resto della giornata, vedendo posti come Potsdamer Platz, l’Olympiastadion (sede della finale) e la porta di Brandeburgo, per l’occasione adornata con bandiere, scritte ed un megaschermo. Durante il pranzo della giornata successiva, ecco il secondo colpo di fortuna: nel tavolo di fianco al nostro si è seduta una famiglia spagnola. Conoscendo la lingua, comincio a conversare con il padre, che mi racconta come lui e la sua famiglia hanno vissuto il cammino della Spagna nel corso dell’Europeo: «A mio avviso, siamo la squadra più forte della competizione – sostiene Carlos, madrileno di 40 anni – la difesa è stata ottima, mentre davanti Yamal e Nico Williams hanno dato spettacolo. Loro sono il futuro della nostra nazionale, senza ombra di dubbio. Credo che saremo i favoriti anche nella finale. Siamo arrivati stamattina, e l’obiettivo sarà quello di portare mio figlio e mia moglie al megaschermo dietro alla porta di Brandeburgo per la partita. Speriamo in bene ma siamo fiduciosi».
Edoardo Zanichelli