Gianluca Vialli, il racconto di quando soccorse la Pro Cassolo

Nella lunga ed indimenticabile carriera di Gianluca Vialli c’è anche un pezzo di Lomellina. Era il 2015, andava in onda il docu-reality “Squadre da incubo” e una puntata era stata dedicata proprio alla Pro Cassolo, compagine allora militante in Seconda Categoria. Vialli, accompagnato dal suo collega ed ex calciatore Lorenzo Amoruso per una settimana seguì gli allenamenti della squadra. Trasmise nell’arco di pochi giorni tutta la sua esperienza e il suo amore per il calcio. Nella partita di sabato, a Confienza, Vialli si accomodò sugli spalti per seguire il match della Pro Cassolo e per vedere da vicino il frutto dei suoi insegnamenti. Manco a dirlo, la compagine lomellina alla fine della stagione riuscì a raggiungere un’inasperata salvezza.

Carlo Spirolazzi, allora capitano della Pro Cassolo, a distanza di quasi 7 anni da quei momenti, ricorda ancora oggi le giornate trascorse ad ascoltare i messaggi di un uomo che nonostante la gloria e i trionfi sportivi raggiunti, non ha mai perso la propria umanità e voglia di mettersi a disposizione del prossimo.

Carlo Spirolazzi con Gianluca Vialli
Carlo Spirolazzi con Gianluca Vialli

I COMPLIMENTI DI VIALLI «Si presentò nel migliore dei modi – racconta Spirolazzi – non ha mai dato segni di presunzione, anzi. Si avvicinava durante il corso degli allenamenti a qualche giocatore per dare dei consigli, se vedeva qualcosa che non andava. Il venerdì antecedente alla partita, abbiamo organizzato una festa a Cassolnovo per dare anche ai cittadini la possibilità di scattare con lui qualche foto. E il giorno della partita, era seduto sugli spalti a tifare per noi». Cose che non si dimenticano. Ma non è tutto. «Ricordo anche – aggiunge Spirolazzi – che mi fece i complimenti davanti a tutti i miei compagni. Spiegò che per salvarci, era necessario che tutta la squadra remasse verso la medesima direzione». Carlo Spirolazzi ha fatto tesoro degli incoraggiamenti, degli insegnamenti di Vialli. Ma non è il solo.

COSA HA LASCIATO VIALLI Danilo Ghera, ora direttore sportivo della Cassolese, all’epoca era il presidente della Pro Cassolo. Anche lui non può che spendere parole al miele nei confronti dello storico bomber di Sampdoria e Juventus. «Ha battuto il ferro – spiega Ghera – sulla mentalità dei giocatori. Diceva spesso che se non si vince, si perde, ma se si perde si impara qualcosa. Mi aveva colpito molto il suo stile british. L’abbigliamento, la postura. I ragazzi hanno un buon ricordo. Una bella persona. Mi fece una grandissima impressione sotto tutti i punti di vista. Davvero una bella persona, non posso dire altrimenti». Una delle sue migliori qualità? «La sincerità – prosegue Ghera – diceva le cose così come stavano, senza girarci troppo attorno. Non era mai banale, si mostrava sempre disponibile e aperto con tutti”. Lo scudetto dei record con la Sampdoria, la conquista della Champions League con la Vecchia Signora. La parentesi al Chelsea, le lacrime e l’abbraccio con Roberto Mancini dopo il trionfo ad Euro2020. A tutto questo si può aggiungere una settimana trascorsa alla guida di una squadra del territorio lomellino. Per i ragazzi della Pro Cassolo sicuramente significa molto.

Edoardo Varese

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