Provenire da una famiglia in cui si pratica sport spesso e volentieri aiuta se si vuole arrivare lontani. Lo sa bene Sabina Malandra, di professione docente di psicologia presso l’Istituto Lombardini di Abbiategrasso, che il 20 agosto si è tolta una grande soddisfazione personale: diventare campionessa mondiale ai master di salto con l’asta tenutisi a Göteborg, in Svezia. Un risultato davvero eccezionale per l’atleta lomellina classe 1964 nata a Vigevano ma da anni trasferitasi a Cassolnovo, che fin dall’infanzia ha mostrato di possedere una forte passione per l’atletica.
INIZI «Da piccola facevo corsa, poi ho fatto anche arrampicate – racconta Sabina Malandra – un giorno a 45 anni, quando ho accompagnato i miei figli allo stadio Dante Merlo per allenarsi, ho avuto modo di conoscere Andrea Giannini ed è stato proprio lui a farmi provare a saltare con l’asta. Ha successivamente iniziato a seguire i miei allenamenti una volta a settimana, poi due e così ad aumentare». Con impegno, allenamenti e preparazione Malandra è riuscita a togliersi le prime soddisfazioni. Nel 2012 si laurea campionessa italiana master nel salto con l’asta.
Nel 2016 la conquista della medaglia d’argento ai campionati europei master indoor di Ancona nella categoria W50 nel salto con l’asta, stabilendo anche il proprio record personale con la misura di 2,90.
MONDIALI Dal 13 al 25 agosto 2024 la partecipazione ai mondiali di Göteborg: «Mi sono preparata allenandomi nel salto a Saranno e poi tre volte in montagna, visto che la pista d’atletica al Dante Merlo non era ancora pronta. Una volta arrivata in Svezia mi sono posta l’obiettivo di gareggiare cercando di fare del mio meglio. Non mi sarei mai potuta aspettare di vincere e di tornare a casa mia con la medaglia d’oro. Ringrazio tutti, comunque non mi fermo e voglio per il momento continuare a fare atletica». Malandra si è accomodata il 20 agosto sul primo gradino del podio esibendosi nel salto con l’asta categoria F60 con la misura di 2.50. L’atleta vigevanese ha superato la concorrenza della statunitense Dawn Behr-Ventura e della svedese Carin Thornanden, fermatesi rispettivamente a 2.40 e 2.30: «Ringrazio tutti coloro che hanno creduto in me e mi hanno sostenuta. Quella che ho vissuto in Svezia è stata una bellissima esperienza, mi sono divertita e anche dalle mie avversarie ho ricevuto un grande fairplay, ciò che deve essere sempre alla base di tutto quando si parla o si pratica sport. Sono contenta e emozionata».
Edoardo Varese