Due anni per l’essicatore dei fanghi

Bisogna aspettare ancora due anni, prima che l’impianto per l’essiccazione dei fanghi al temovalorizzatore di Parona entri in funzione. Il progetto, presentato ufficialmente nel 2020 da A2a, azienda che  ha le quote del termo, sembrava dovesse prendere le mosse da subito, ma sarà necessario attendere ancora. A spiegarlo è  stato l’amministratore delegato della societàche gestisce il termo, Paolo Angeloni, durante la commissione comunale sul termovalorizzatore.

PROGETTO NEL 2006 Fino alla fine del 2026, ha spiegato, non partirà il progetto per l’essiccazione dei fanghi, perché si sta aspettando una revisione tecnica, che ha preso le mosse dalle problematiche emerse a Corteolona, dove c’è l’impianto gemello di quello di Parona e dove esiste già un impianto per i fanghi. La recente Autorizzazione Integrata Ambientale ha introdotto una proroga di sei mesi per completare gli aggiornamenti tecnici richiesti. Si va dall’ottimizzazione del sistema di combustione alla manutenzione dei sistemi di recupero energetico.

SITUAZIONE AL TERMO Nel corso della riunione della commissione si è discusso a lungo anche della situazione del termovalorizzatore, dove vengono conferiti i rifiuti indifferenziati. Tra le preoccupazioni sorte c’è quella dell’aumento del rifiuto solido urbano, che proviene dalle province limitrofe. Altro tema chiave è quello dei rifiuti radioattivi, che di solito provengono da materiali medici, che vengono lasciati decadere in sicurezza per pochi giorni in un’area idonea all’interno dell’inceneritore. È emerso però un caso specifico che è ancora in fase di valutazione, che potrebbe essere conferito in un centro specializzato. Nel primo trimestre del prossimo anno è inoltre atteso il dettaglio dei rifiuti conferiti che darà un quadro più esaustivo della situazione al termovalorizzatore di Parona. «Va sottolineato che tutti i report forniti dall’inceneritore, compresi quelli relativi alle emissioni e agli altri parametri monitorati, non hanno evidenziato criticità.

I DETTAGLI DEI DATI I dati mostrano che l’impianto è in regola con le normative vigenti e rispetta gli standard di sicurezza previsti, confermando l’impegno dell’azienda nel garantire la massima trasparenza e il controllo continuo sul funzionamento dell’inceneritore».

Andrea Ballone

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