«È stata assolutamente una sorpresa graditissima che ci ha riempito di orgoglio e soddisfazione. Il nostro presidente si è dimostrato una persona sensibile e attenta. Lo ringraziamo molto.» Così l’insegnante Lucia Colombo, responsabile vicaria delle scuole primarie di Garlasco, commenta la risposta del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, a una lettera inviata al Quirinale dai bambini di quattro classi di quarta.
Abbiamo fatto esercitare i nostri alunni – spiega la maestra Lucia Colombo – nella tecnica di scrittura di una lettera. Inizialmente erano lettere generiche, poi abbiamo pensato di puntare in alto e di provare a inviarne una al presidente della Repubblica.
Ognuno degli 80 ragazzi che compongono le quattro sezioni delle quarte elementari ha scritto un pensiero, alla fine le loro frasi hanno composto la lettera che è stata spedita qualche settimana fa al Quirinale. «Sappiamo che sta finendo il suo mandato – hanno scritto gli alunni, – per questo siamo tristi e speriamo che venga confermato. Quando la vediamo in televisione, parla con un linguaggio comprensibile anche per noi bambini. Saremmo contenti se rispondesse alla nostra lettera in televisione perché ci farebbe sentire cittadini importanti». «I bambini che sono stati guidati da tutte noi insegnanti – spiega la responsabile dell’istituto – hanno anche invitato il presidente Mattarella all’inaugurazione del prossimo anno scolastico, e gli hanno chiesto il permesso di poterlo chiamare “nonno d’Italia”».
La letterina inviata con grande entusiasmo evidentemente ha fatto breccia nel cuore del presidente, tanto che ha deciso di prendere carta e penna e di vergare una risposta scritta di suo pugno. La scuola è terminata da qualche giorno, ma quando ha ricevuto la missiva dal Capo dello Stato, la maestra non ha creduto ai propri occhi. All’arrivo della lettera, le maestre hanno provveduto ad avvisare bambini e genitori telefonicamente. La risposta è arrivata direttamente alla scuola, in una busta della presidenza della Repubblica. Poche righe, ma piene di sentimento e calore in cui il presidente Mattarella abbraccia idealmente tutti gli alunni della scuola elementare di Garlasco che hanno pensato a lui.
Cari bambini, grazie per la vostra lettera – scrive il presidente della Repubblica. – Non sarà facile farvi una visita, ma ci penserò. La definizione di “nonno d’Italia” mi si addice benissimo, in quanto i miei nipoti sono tutti più grandi di voi. Vi faccio gli auguri più grandi e vi saluto con affetto.
Mauro Depaoli



