Vigevano ci aveva provato non più tardi di un mese fa, ora tocca a Mortara. Il tema è sempre lo stesso: la mancanza di sicurezza. La risposta del Comune?
VIGILANZA PRIVATA Affidarsi alla vigilanza privata. A partire da maggio gli edifici comunali saranno controllati dalla vigilanza privata, attraverso un investimento di 29mila e 200 euro. «Il progetto avrà inizio proprio dal 1 maggio – dichiara il sindaco Ettore Gerosa – qualora qualche negoziante o esercente dovesse decidere di unirsi e far parte di questo progetto potrà farlo. Per mezzo del contributo dei privati il servizio potrebbe essere esteso anche in altre zone della città. Per il momento partiremo dal centro». La vigilanza privata di fatto si impegna a monitorare le vie e contattare la polizia o comunque le forze dell’ordine qualora dovessero verificarsi episodi di aggressioni o criminalità. L’intento è la prevenzione di reati. In particolare il servizio avrà luogo durante il corso delle ore notturne. Vigevano ci aveva provato con i “vigilantes” che però sono stati fermati da polizia di stato e prefettura, in quanto non autorizzati a indossare i gilet gialli. Resta no da capire le modalità con cui avverrà il servizio nella città dell’oca.
Anche a Mortara, come nella città ducale, le zone più monitorate saranno quelle ritenute più a rischio e più soggette al fenomeno della movida, specie nel corso del fine settimana.
IMPEGNO MANTENUTO Il primo cittadino Cerosa, intanto mette a tacere le voci secondo cui «questa nostra proposta non sarebbe mai partita. Visto che tra meno di un mese avrà inizio, mi pare evidente che l’impegno preso dalla giunta sarà a tutti gli effetti portato a termine, nonostante qualcuno abbia continuato imperterrito ad affermare il contrario». La vigilanza percorrerà la piazza del municipio, piazza Italia, via Zanetti, palazzo del Moro e palazzo Cambieri. Si partirà infatti con la tutela degli immobili pubblici. «L’accordo – prosegue Gerosa – che abbiamo stipulato durerà 24 mesi. Ci sarà il turno notturno, da mezzanotte fino alle 6 del mattino, fascia oraria che al momento non risulta coperta dalla polizia locale, perché non svolge questi turni». La sorveglianza privata non convince tutti. Per Giuseppe Abbà, consigliere di minoranza, si deve puntare principalmente su percorsi di «educazione sociale – sottolinea – di prevenzione. Certo chi non rispetta le regole e mette a rischio la sicurezza del prossimo deve essere punito, ma non è solo questa la strada da percorrere dal mio punto di vista. L’educazione sociale è alla base per portare avanti e garantire la sicurezza. Per la polizia locale occorre ristrutturare il servizio. Se consentito dalle leggi vigenti, sarebbe utile potenziare l’organico con vigili più vicini ai cittadini. Dal mio punto di vista andrebbero introdotti nuovamente i vigili di quartiere, figure decisamente più vicine alle esigenze dei cittadini. Però mi rendo conto che si tratta di una soluzione non condivisa dalla maggioranza, che preferisce focalizzarsi su altri aspetti».
Edoardo Varese