Tromello si appresta a rivivere ancora una volta la tradizionale processione del Crocione che si svolgerà giovedì 17 aprile alle 21.30, partendo dalla chiesa di San Rocco.
LA PROCESSIONE Una figura incappucciata (Gesù o un penitente che vuole espiare le sue colpe incoffessate) vestita con una tunica scarlatta, trascina scalza un’enorme croce con delle catene. La processione si svolge ogni anno il giovedì santo e sulle sue origini si sono interrogati anche storici locali, del territorio lomellino, su tutti Giancarlo Bindolini che, dopo una ricerca negli archivi parrocchiali e comunali, ha avvalorato l’ipotesi dell’origine della processione attorno al 1600.
È una tradizione antica – racconta Pierangelo Colombani, uno dei tromellesi coinvolti nella processione – e c’è chi sostiene che risalga al 1630, anno in cui il territorio lombardo è stato colpito dalla peste manzoniana. La processione all’inizio veniva fatta prima della messa, per poi essere stata spostata, a partire da una venina di anni fa a dopo la celebrazione della funzione.
CROCE La croce dal peso di 42kg all’origine era custodita nella chiesa, presente in piazza Tromello. La stessa chiesa venne prima sconsacrata (in era napoleonica) e successivamente demolita (attorno agli anni ‘60). Dal momento della demolizione la tradizione fa capo alla chiesa di San Rocco (da cui parte la processione che poi raggiunge un’immagine, presente in via Trieste, raffigurante Gesù che prega nell’orto degli ulivi. Nel 2023, proprio a seguito di una proposta della Pro Loco, si è tentato di rendere più suggestivo il percorso della processione, spegnendo i lampioni della strada percorsa. La veste rossa e il cappuccio, nella luce incerta della sera, ravvivata dalle lampade, da una parte vogliono infondere tante emozioni allo stesso tempo: timore, sorpresa, curiosità. Il rumore delle catene, invece, suscita e trasmette sui presenti una specie di brivido contenuto. «È una tradizione – prosegue Bindolini – tra le più antiche e conosciute del nostro territorio».
Edoardo Varese