Castello e Pgt, dialogo con l’intercategoriale

Ridurre il consumo di suolo, dare un futuro al macello e pensare a una nuova casa di riposo. Di questo e altro si è discusso durante la riunione del Comitato Intercategoriale con il sindaco sui temi del nuovo Pgt e della gestione del Castello. Due argomenti molto caldi che hanno permesso ai rappresentanti dell’Intercategoriale di discutere parecchio con il primo cittadino.

I PROGETTI A parlare di quello che è avvenuto è il presidente del Comitato Intercategoriale, Renato Scarano. «Sul Pgt, del quale si sta occupando la ditta Bcg Associati di Massimo Giuliani di Pavia poiché è stata assegnata a loro nel dicembre del 2022 la realizzazione del Piano poi siglato nel gennaio 2023, il sindaco ha voluto esporre ai presenti quella che è stato l’iter. Mercoledì 21 febbraio, alle ore 18.30 presso la Sala dell’Affresco in Castello si terrà un incontro proprio con il gruppo di lavoro della Bcg per argomentare tutto. Di fatto ci vorranno almeno due anni perché il nuovo Pgt possa dirsi concluso. Si sono inserite parecchie modifiche, una di queste l’individuazione di aree che permettano di ridurre del 20% il consumo di suolo: adesso occorre cercare queste aree e intervenire come deciso. Sull’argomento aree dismesse vogliamo capire come verranno sistemate, trasformate, perché i costi per lo smaltimento sono quintuplicati in questi anni e la città deve pensare a delle alternative». Altro tema: «il superamento dei passaggi a livello – continua Scarano – e la rivisitazione del numero di esercizi di vicinato che deve essere maggiore rispetto a quanto stabilito ora. All’area ex Macello occorre intervenire per recuperarla mantenendo inalterata la parte centrale». E poi il De Rodolfi:

ci siamo chiesti quale futuro dare ad una struttura che costa moltissimo: forse occorre valutare la possibilità di costruire una nuova Rsa e capire in quale area collocarla.

CASTELLO «Nel corso della riunione di questa mattina il presidente di Confartigianato Luigi Grechi – spiega Renato Scarano – ha sottolineato anche l’importanza di predisporre, per la gestione del Castello, una gestione partecipata, il Comune deve incaricare un manager che crei un tavolo apposito solo per questo macro argomento-progetto. Inoltre si è spesso sottolineata la necessità di lavorare tutti nella stessa direzione, abbiamo notato che non sempre le cose sono andate in questo modo e tale atteggiamento danneggia solo chi vuole lavorare con determinazione, senza perdersi in mille voli pindarici che fanno perdere tempo. La gestione del Castello va estesa anche ad altri soggetti, occorre valutare tutti gli aspetti per stipulare un accordo quadro, nel quale ci sia anche l’intervento della Regione, della Sovrintendenza. Francesco Caracciolo direttore di zona di Assolombarda ha specificato che occorre lavorare per rendere più appetibile il Castello, insomma, alzare il livello delle ambizioni di visibilità, in questo modo sarà più semplice per altre realtà, magari associazioni culturali molto conosciute interessarsi al maniero cittadino per organizzare eventi e pagare quello che occorre per avere una vetrina tanto attraente per il pubblico, la clientela. Poi, si sa, da cosa nasce cosa: organizzare eventi in un maniero reso più appetibile è un volano di grande, immensa portata».

IL PUNTO DEL SINDACO Il sindaco Andrea Ceffa, sentito al termine dell’incontro di mercoledì mattina, valuta positivamente l’incontro: «Tutto sommato non mi sono sembrate strane le richieste poste questa mattina dai rappresentanti del comitato Intercategoriale: le puntualizzazioni legate alla gestione del Castello, vale a dire la necessità di allargare la gestione del medesimo anche ad altri soggetti è già stata discussa ed ampiamente accettata. Occorre trovare una soluzione di gestione che venga accettata che vada bene anche al Demanio, se così fosse, tutto quello che va sotto la voce gestione rientrerebbe in una guida che ha sicuramente più facilità di essere accettata. Al solito, noto che si parla molto, ma questo è un esercizio facile, poi, però occorre mettere in pratica quello che si dice. Vuol dire, magari, far coincidere punti di vista diversi ma che devono necessariamente rientrare in una guida comune: l’ho appena detto. Parlare è facile, fare è un’altra cosa».

Isabella Giardini

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