Un tavolo di confronto per capire le ragioni alla base degli scioperi del personale ferroviario. Franco Aggio, presidente dell’associazione pendolari Mimoal, ha preso posizione dopo aver constatato i disagi vissuti da lavoratori e studenti che si spostano in treno ogni giorno e che ogni volta sono costretti a fare i conti con ritardi e cancellazioni delle corse.
PROTESTA Quello del 5 novembre e di oggi è in realtà uno sciopero nazionale indetto unitariamente dalle sigle sindacali per chiedere più sicurezza a seguito di un accoltellamento a un capotreno avvenuto lo scorso 4 novembre presso la stazione di Genova Rivarolo. La protesta riguarda le principali aziende del trasporto ferroviario, Trenitalia, Trenord, Trenitalia Tper, Fs Security, Italo Ntv. Nella giornata di odierna non ci saranno fasce orarie di garanzia del servizio: una situazione che preoccupa anche i pendolari della linea Milano-Mortara-Alessandria, che già con frequenza fanno i conti con treni in ritardo e corsi cancellate.
DISAGI «Ciò che mi preme sottolineare – precisa Franco Aggio – è il fatto che questi scioperi si verifichino con molta frequenza e ogni volta creano situazioni di disagio per i pendolari. Il diritto allo sciopero nel mondo ferroviario è soggetto a regole rigide, deve essere garantito ma devono essere garantiti e salvaguardati anche i diritti di chi si sposta in treno per lavoro e per studio, quindi per motivi di prima necessità». Nessun annuncio in stazione, nessuno sui treni e nessun personale di Trenord a dare informazioni. Questa la situazione denunciata da Mimoal raccogliendo le testimonianze di pendolari che sono rimasti praticamente bloccati a Milano Porta Genova:
Se non si risolveranno le questioni interne a Trenord – prosegue Aggio – sarà difficile riuscire a venire a capo di questa situazione. Per capire le ragioni che stanno alla base di questi ripetuti e continui scioperi è necessario al più presto intavolare un confronto serrato.
Nella giornata di martedì 5 novembre lo sciopero è iniziato alle 9 del mattino e si è concluso alle 17.
UN CONFRONTO Quello che denuncia e lamenta Mimoal è la mancanza «di rispetto verso l’utenza che ogni giorno paga il biglietto per viaggiare in treno. Sulle app e sui monitor comparivano persino treni in partenza, carichi di gente. Addirittura a distanza di una manciata di secondi, convogli che partivano da San Cristoforo, quando erano segnalati da Porta Genova. Questi disservizi non sono certo da imputare allo sciopero che il personale di Trenord ha finito nel pomeriggio, ma alla mancanza di organizzazione logistica e aziendale delle aziende in questione». Tavolo di confronto al quale non potranno mancare i rappresentanti di Mimoal, di Trenord, Rfi e magari anche qualche esponente politico del territorio.
Edoardo Varese