Allenamenti per un mese senza riscaldamento. Saranno necessari almeno trenta giorni e una somma di 30mila euro per sistemare l’impianto di riscaldamento della tensostruttura del Palabonomi. In attesa che gli interventi saranno completati Pool Vigevano Sport e la Gioventù Olimpica, che usano la struttura per allenare i propri tesserati, stanno cercando di tamponare mediante mini-termosifoni e stufette.
UN MESE AL FREDDO «Ci è stato riferito dal Comune che serviranno trenta giorni di lavori – spiega Oscar Campari, presidente di Pool Vigevano Sport – stiamo ricorrendo a strumenti alternativi acquistati e posizionati a spese nostre per consentire comunque ai nostri ragazzi di fare attività e di non rimanere completamente al freddo. Lo scorso fine settimana ci hanno detto che i lavori sarebbero proceduti senza intoppi e questa per noi è la notizia più importante». La situazione di disagio attraversata dalla struttura situata in viale della Libertà va avanti dall’agosto 2023, da quando era stata quasi del tutto danneggiata dal nubifragio che aveva colpito la città ducale. I lavori per riparare i danni della tempesta erano finiti in primavera e a maggio aveva preso il via il posizionamento di un tetto composto da materiale più resistente e tecnologicamente avanzato. Restava solo da collegare l’impianto di riscaldamento, cosa che non è stato possibile fare a causa della grandinata dello scorso giugno.
Ecco spiegato anche il motivo per il quale l’importo necessario per riparare il riscaldamento, inizialmente stimato sugli 11mila euro, è quasi triplicato.
POLEMICHE «Dalle verifiche effettuate dall’ufficio tecnico – sottolinea il sindaco Andrea Ceffa confidiamo che con venti giorni di lavoro l’impianto sia completamente sistemato e posizionato. Sappiamo che Pool Vigevano Sport e Gioventù Olimpica hanno trovato una soluzione temporanea: gli atleti quindi si possono allenare. L’importante è che non rimangano al freddo». Intanto, in attesa che il riscaldamento sia funzionante, ha sollevato polemiche l’associazione Vigevano Prima di Tutto, che va all’attacco: le temperature all’interno della struttura sono molto basse – denuncia Piero Pizzi – una condizione che rende gli allenamenti estremamente disagevoli e anche potenzialmente pericolosi per la salute degli atleti. Oltre al freddo intenso, i livelli di umidità elevati e la condensa causano la formazione di pericolose chiazze scivolose sul pavimento, aumentando il rischio di infortuni per gli sportivi. La situazione è stata segnalata più volte alle autorità comunali, ma ad oggi il problema rimane irrisolto. Allenarsi in queste condizioni a ogni modo rimane impossibile».
Edoardo Varese