Tari più cara del 7% per le aziende

I vigevanesi pagheranno di più la Tari. In questi giorni stanno arrivando gli avvisi di pagamento, che vedono un incremento del 7% per aziende e attività produttive, ma gli aumenti potrebbero non finire qui e riguardare anche i privati, perché a partire dal 2025 nella tassa, come previsto dalla normativa, confluirà anche parte dell’investimento fatto per il centro di raccolta di via Ceresio, operativo da ottobre. Nel frattempo il comune è alle prese con il recupero delle rate arretrate che non sono ancora state saldate.

RECUPERO «Attraverso degli avvisi di sollecito – evidenzia il sindaco Andrea Ceffa – stiamo invitando i cittadini che sono rimasti indietro a mettersi in pari con i pagamenti. I rialzi riguardano principalmente le attività e i negozi: di fatto per i privati non è cambiato praticamente nulla. La Tari è data dal costo del servizio, suddiviso per il numero di utenti. Per riuscire ad abbassarla, l’unica strada possibile da percorrere è aumentare l’indice di raccolta differenziata e combattere il più possibile l’abbandono abusivo di rifiuti. I principali elementi che influiscono sul calcolo della Tari sono questi due». Per questo si punta sul nuovo sistema, con l’eliminazione delle campane del vetro – già iniziata – il passaggio al porta a porta anche per questa frazione di rifiuti e l’implementazione del centro di raccolta di via Ceresio, dove i cittadini possono conferire anche il verde, dal momento che nei prossimi mesi saranno rimossi anche questi cassonetti.

Non differenziare nel modo corretto l’elemento principale che fa aumentare la Tari. È un tema di interesse collettivo, che riguarda tutta la cittadinanza, visto che tutti i cittadini pagano la tariffa. Differenziare nel modo giusto implica un risparmio economico

DEBITI E NON L’amministrazione sta cercando di aumentare il gettito anche attraverso la riscossione delle Tasse sui rifiuti non pagate nel corso degli anni, anche se talvolta con effetti surreali perché le anagrafiche comunali non sempre sono aggiornate e capita che al cittadino o all’impresa sia chiesto di pagare per affitti cessati o attività chiuse da anni: «Quando escono i bollettini si possono verificare situazioni di questo tipo – commenta il primo cittadino – Se gli uffici vengono contattati provvedono ad attivare le procedure per risolvere questi disguidi». Anche se non si capisce per quale motivo l’adempimento debba essere a carico del privato e non preventivamente fatto dagli uffici preposti, a meno di non voler dare l’impressione di una “pesca a strascico”.

GLI AUMENTI Per quanto riguarda gli aumenti, le nuove tariffe sono state approvate in consiglio comunale lo scorso maggio. La Tari è necessaria per coprire i costi di raccolta e smaltimento dei rifiuti urbani e si paga in due rate: il 2 dicembre e il 28 febbraio, termine ultimo per il saldo. A partire dal 2025 nel calcolo della Tari rientrerà anche il centro di raccolta di via Ceresio, perché questa tassa ha il compito anche di coprire le spese per gli investimenti: «In parte ci sarà, visto che è a disposizione della cittadinanza. Dai primi riscontri stiamo ricevendo buone indicazioni dal nuovo sistema di raccolta».

Edoardo Varese

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