La città di Vigevano in trepidante attesa di mandare in cenere il diavolo Berlic: come, d’altro canto, accade ogni settembre, da secoli. Cambiano le generazioni dei vigevanesi, il loro vestiario, i loro accenti, il colore della loro pelle: ma non c’è dubbio che saranno sempre in tantissimi, nella serata di sabato 7 settembre, ore 21.45, ad assistere al rogo del diavolo, una delle tradizioni più antiche e autentiche della città ducale. In caso di pioggia, l’evento sarà naturalmente posticipato di una settimana, senza che questo vada a inficiare il sentimento dei cittadini ducali nei confronti del rogo.
INCROCI Leggende ai quattro angoli del mondo, dalla Puglia al sud degli Stati Uniti, dicono che il diavolo stia in agguato agli incroci delle strade: ed è significativo che invece a Vigevano il crocicchio di fronte alla chiesa di san Bernardo (dove per tutto l’anno sferraglia il traffico proveniente da via Dante, corso Cavour, corso Garibaldi e corso Novara) diventi il luogo della sua sconfitta, bruciato dal fuoco e irriso dai bambini. Il rogo del fantoccio di Berlic riprende un episodio della vita del santo, quando proprio sulla strada da Milano verso Vigevano il diavolo ruppe una ruota del suo carro, costringendolo a fermarsi. San Bernardo, con notevole spirito d’iniziativa, prese il demonio e, piegandolo a mo’ di cerchio, lo usò come ruota per raggiungere la città ducale, dove Berlic fu arso sul rogo. E da allora, a Vigevano, il diavolo (o meglio la sua effigie) torna a bruciare, una volta all’anno.
LA VOCE «Non posso garantirtene la veridicità, ma la leggenda vuole che questa sia la tradizione vigevanese che va avanti da più tempo – racconta Marco Clerici, da anni voce del demonio Berlic – quest’anno ne ha parlato anche la Rai in radio, in occasione del giorno di san Bernardo». Che da calendario è il 20 agosto, ma per Vigevano e per la confraternita di San Bernardo va in scena da sempre il primo week end di settembre: «Venerdì si svolgerà la “passeggiata” del diavolo per le vie del quartiere, accompagnato da canzoni in dialetto vigevanese» spiega Clerici, che darà voce a Berlic anche la sera di sabato, quella del rogo. «Saremo io ed Enrico Platti (priore della confraternita, ndr) ad alternarci in un dialogo scherzoso e ricco di battute. Lo scopo è quello di far divertire i bambini»: sono loro, d’altra parte, con le loro urla e risate, a mettere fine al rogo, nel momento in cui le ceneri del satanasso salgono al cielo predicendo o meno la buona sorte per la città ducale.
Anche se mio figlio – confessa Clerici – quando sente parlare il diavolo ha paura: nonostante sappia che sono io a dargli voce.
LA CHIESA Palcoscenico e quinta della messinscena sarà la chiesa di san Bernardo, per l’occasione illuminata a festa grazie al service di Giorgio Vignola. Anche perché il rogo di Berlic non sarà la fine dei festeggiamenti in memoria del santo: a seguire si terrà infatti l’incanto delle torte offerte a scopo benefico e le vie del rione saranno animate dal gruppo di giocoleria Aurora Noctis, specializzato, ça va sans dire, in giochi col fuoco. Domenica 8 settembre alle 9 si svolgerà la messa solenne col vescovo Maurizio Gervasoni animata dall’associazione Cantica Organi con il Piccolo Coro di San Carlo. Si proseguirà alle 11.45 con la messa in onore dei santi Massimo e Floro, patroni i muratori e scalpellini e alle 20.45 con il rosario e la processione solenne con la statua di San Bernardo, assieme alle confraternite e ai sodalizi religiosi di Vigevano e della Diocesi. Alle 21.45 infine l’esibizione della banda Santa Cecilia e l’estrazione dei biglietti vincenti della lotteria.
Alessio Facciolo