“Brigate Russe” presentato alla Mille e una Pagina

Una cyber-guerra, condotta da un’armata di hacker e troll sui social, allo scopo di condizionare l’opinione pubblica internazionale. Oltre al conflitto in Ucraina, drammaticamente alla ribalta in queste ultime settimane e combattuto con carri armati e fucili Kalashnikov, la Russia di Putin da anni porta avanti un’altra guerra, più sotterranea e forse più subdola, con l’uso di mezzi nuovi e sconosciuti come algoritmi e “bot”: è questa la tesi sostenuta da Marta Federica Ottaviani, giornalista di Avvenire ed esperta di Turchia e Russia, nel suo ultimo libro “Brigate Russe – La guerra occulta del Cremlino tra troll e hacker”, volume che sarà presentato sabato 9 aprile alle 17.30 alla libreria Mille e una pagina di Mortara.

L’evento, che rientra nel “Loading 2022” del Festival delle Trasformazioni organizzato da Rete Cultura Vigevano (una sorta di “preview” della tradizionale rassegna culturale ducale), potrà aiutare a comprendere alcune delle dinamiche della storia recente dell’area ex sovietica, delle quali l’attuale guerra fra Ucraina e Russia non è che uno degli effetti. «L’avvento al potere di Vladimir Putin, nel 2000, ha aperto una nuova fase nella storia della Russia, portando il Paese a nutrire maggiori ambizioni nell’arena internazionale non più sostenibili con le vecchie strategie – spiega la stessa autrice – la cosiddetta “Dottrina Gerasimov”, che prende il nome dal generale che l’ha teorizzata, è il punto di partenza di questa guerra non convenzionale che vede come strumenti principali l’uso di internet, le nuove tecnologie e i social network. Una guerra occulta, non dichiarata, che si combatte anche in tempo di pace e che ha, fra i suoi obiettivi, la manipolazione dell’opinione pubblica e l’uso dell’informazione come arma a largo spettro».

La figura di Valerij Gerasimov, attuale capo dello stato maggiore generale delle forze armate russe, è una di quelle in effetti meno note al grande pubblico, ma più influenti per quanto riguarda le dinamiche geopolitiche del Cremlino: di sua ideazione sarebbe infatti la strategia che combina le sfere militare, tecnologica, informativa, diplomatica, economica, culturale e altre tattiche per il raggiungimento di obiettivi strategici per la Russia. Nel suo libro Marta Ottaviani illustra come Mosca sia riuscita a influenzare alcuni grandi conflitti e appuntamenti internazionali attraverso attacchi hacker ai danni di molti paesi europei e legioni di troll al soldo del Cremlino, che opererebbero per accrescere la popolarità di Putin e screditare gli oppositori. L’obiettivo è quello di far filtrare la versione dei fatti russa, ribaltando la realtà, anche attraverso una galassia di media legati a Putin e al suo “cerchio magico”.

E quella portata avanti dal presidente russo è una trasformazione comunicativa, ancora in atto, che che sta generando, a sua volta, un’ulteriore grande trasformazione del modo di produrre e di vivere anche per i cittadini dei paesi fuori (almeno ufficialmente) dall’area di influenza russa: «La lettura del libro può essere utile per farci comprendere come siamo arrivati ai fatti di oggi, come il Cremlino, attraverso attacchi di hacker ai danni di molti Paesi e legioni di troll sia riuscito a influenzare alcuni grandi conflitti e appuntamenti internazionali – è il commento degli organizzatori di Rete Cultura – un tema, quindi, solo apparentemente lontano dai fatti di oggi, la cui comprensione, però, è essenziale per capire quello che sta avvenendo in questi giorni».

Alessio Facciolo

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