«Vigevano solidale» è il nome del progetto che vede impegnata in prima linea la Diocesi di Vigevano, che ha promosso l’iniziativa (presentata lunedì 7 dicembre in Curia), coinvolgendo alcune importanti realtà economiche istituzionali del territorio, club di servizio e il Coordinamento del Volontariato di Vigevano. Si tratta di un’iniziativa di crowdfunding (finanziamento aperto a cui tutti possono partecipare): un fondo solidale di sostegno per le fragilità economiche a famiglie e piccole imprese causate dal Covid.
«Con questa iniziativa rivolgiamo un appello alla cittadinanza per un’azione di sostegno collettivo a fianco delle persone in maggiore difficoltà». È il commento del vescovo di Vigevano, monsignor Maurizio Gervasoni, nello spiegare l’istituzione del fondo di solidarietà “Vigevano solidale”: un aiuto per sostenere soprattutto coloro che hanno un lavoro precario oppure lo hanno perso a causa del coronavirus, un modo per non essere lasciati soli in un momento di grande difficoltà.
«Con l’avvicinarsi del Santo Natale – sono ancora le parole del vescovo – l’eccezionalità di quest’anno deve indurci a essere ancora più attenti nei confronti di tutti coloro che subiscono le ripercussioni economiche dell’emergenza sanitaria in corso. “Vigevano solidale” è un fondo inteso ad aiutare e sostenere famiglie, artigiani, commercianti e piccole imprese, permettendo loro di superare l’attuale periodo di crisi e di tornare per quanto possibile alla normale conduzione della vita o dell’attività lavorativa.
«La pandemia – spiega ancora il Vescovo – rischia di generare nuove disuguaglianze e conflittualità sociali. L’improvvisa perdita del lavoro, come anche il crollo del fatturato per un’impresa, vanno ad alimentare un contesto economico che per il nostro territorio si presentava già difficile prima dell’emergenza. Per questo il Fondo punta a creare del “percorsi ponte” che accompagnino i beneficiari a superare le complessità attuali. Per valutare le reali situazioni di bisogno, in coordinamento con la Caritas locale, abbiamo creato una rete di solidarietà che si sviluppa su tutto il territorio della Diocesi». I primi soggetti a sottoscrivere il Fondo sono stati la Diocesi di Vigevano, Intesa San Paolo, la Fondazione di Piacenza e Vigevano, la Fondazione Banca Popolare di Vigevano, a cui si sonno già affiancati il Rotary Club di Vigevanno e Mortara e l’azienda Stav. Il patrimonio iniziale complessivo è di circa 350mila euro, che grazie all’effetto-leva legato ai prestiti d’impatto permette una disponibilità iniziale di circa 700mila euro. Il Comitato d’indirizzo, composto dagli enti proponenti, ha disposto la possibile integrazione da parte di altri soggetti tramite una piattaforma di fundraising messa a disposizione da Intesa San Paolo, che permetta a tutte le persone fisiche e giuridiche di contribuire alla crescita della raccolta. «Insieme alla Diocesi e alle Fondazioni locali – dichiara Tito Nocentini, direttore regionale Lombardia Intesa San Paolo – vogliamo contribuire concretamente al rafforzamento del programma che va a beneficio delle fasce deboli e delle famiglie in difficoltà a causa della pandemia. Come prima banca d’impatto mettiamo a disposizione strumenti che possono garantire l’accesso al credito a soggetti esclusi o che difficilmente rientrerebbero nei circuiti finanziari tradizionali. Inoltre sarà possibile per chiunque contribuire a questa importante iniziativa attraverso la nostra piattaforma di crowfunding (forfunding. intesasanpaolo.com)».