Torna l’esperienza di “Pause”, proposta dalla Pastorale giovanile diocesana per i ragazzi dai 19 anni in su. L’idea è coraggiosa e impegnativa: offrire uno spazio mensile di silenzio e di ascolto della Parola di Dio che possa diventare un’occasione di riflessione e di messa in crisi della propria vita in vista di una conversione che diventa scelta di vita. La prospettiva vocazionale infatti è lo sfondo che anima questi incontri, nati quasi come una scommessa da una prima embrionale esperienza realizzata dalle parrocchie di Mortara.
LA PAROLA La scelta di un tempo ridotto per il “ritiro”, mezza giornata, vuole non solo allargare l’offerta a un pubblico di giovani normalmente immerso in una moltitudine di impegni, ma anche fornire un modello applicabile poi nella vita quotidiana. Da qui la forma del programma di ogni appuntamento. Si inizia con la proclamazione di un brano biblico dell’Antico o del Nuovo Testamento. È questo il mettersi davanti al Signore, prendendo coscienza di quanto Lui voglia parlare ed entrare in relazione con ciascuno dei suoi figli. Segue poi un breve momento di commento, a cura di un sacerdote o di una religiosa, che offre delle chiavi di lettura per comprendere il testo, insieme ad alcune provocazioni per aiutare ad applicare la Parola alla vita. Si richiama così l’importanza di affidarsi alla guida della Chiesa dalla quale la Scrittura è spezzata e donata come cibo ad ogni uomo.
IL SILENZIO Da queste domande nasce il bisogno del silenzio (un’ora circa) per rileggere l’esperienza personale alla luce di quanto ascoltato e al tempo stesso accogliere una parola o una frase che la Bibbia consegna come dono di Dio per l’oggi. Si conclude poi con una condivisione fraterna di quanto meditato e pregato. Il sussurro del Signore a ciascuno diventa dono per tutti e anche attraverso questo si riconosce la voce del Padre che illumina e guida. Dalla preghiera si passa poi alla condivisione della mensa, consapevoli che la fraternità è il “banco di prova” di un incontro con Dio che ha toccato davvero la vita. Questa la formula che si ripropone a ogni incontro e che anche sabato 11 gennaio vedrà impegnati i partecipanti. Dato positivo è la costanza del gruppo che, pur provenendo da contesti differenti, trova il piacere di vivere insieme e di far della fede il centro e il motivo fondante di un camminare insieme per crescere e maturare come persone e come credenti.
don Carlo Cattaneo