Viaggio in Parrocchia / Nicorvo e Albonese: due edifici antichi e un culto particolare per il santuario della Madonna del patrocinio 

Pare che ad Albonese la primitiva cura delle anime fosse affidata alla chiesetta di San Paolo, fuori dall’abitato. L’antica cappella, più volte rimaneggiata, si visita ancora tra i campi, vicino alla strada per Cilavegna, non lontano dal torrente Arbogna che secondo alcuni avrebbe dato il nome al centro abitato.

S. MARIA E S. PAOLO Nel 1612 la chiesa di Santa Maria, che sorgeva in paese, fu elevata a sede parrocchiale, unendo il titolo di quella di San Paolo. A quel tempo risale la costruzione dell’attuale edificio. La chiesa parrocchiale è posta sul sito dell’antica chiesa cimiteriale, dipendeva da Cilavegna e poi, nel secolo XVI dall’Abbazia di Santa Croce di Mortara. Venne costruita e benedetta nel 1610 e soggetta alla diocesi di Pavia fino al 1817 quando passò alla diocesi di Vigevano. Accanto all’edificio a una navata con ampie cappelle laterali, sorge la torre campanaria terminante con una cella di intonazione classica. L’interno della chiesa, di eleganti forme barocche, custodisce altari marmorei policromi e tele pregevoli dei secoli XVII e XVIII; dietro l’altare maggiore è un bel coro ligneo scolpito barocco. Interessante è anche la statua lignea della Madonna del Rosario (seconda metà del secolo XVII); degne di nota anche una Pietà di scuola fiamminga e alcune statuette sacre in legno, di fattura cinquecentesca. La facciata della chiesa è moderna, monumentale nelle forme del suo tempo, e fu costruita nel 1940 per impulso del parroco don Felice Masperi, che fu il primo con il titolo di prevosto, concesso nel 1939. Don Masperi (trasferito nel 1948 in San Pietro Martire di Vigevano) ogni settimana dopo la Messa caricava la motoretta di uova donate dai suoi generosi fedeli e correva al mercato di Novara riuscendo a piazzarle tutte: anche così si pagarono gli abbellimenti della chiesa che ne fanno una tra le più signorili della Lomellina.

SAN TERENZIANO Nei registri delle rationes decimarum del 1322-1323 redatti per la diocesi pavese è annoverata la chiesa di San Terenziano vescovo e martire a Nicorvo, attestata come parrocchia nel 1460 negli atti della visita pastorale compiuta dal vescovo di Pavia monsignor de Fossulanis; a quell’epoca la cura d’anime veniva esercitata nella chiesa di San Michele arcangelo in quanto la parrocchiale era cadente. Lo storico Francesco Pezza sostiene che nel XVI secolo Nicorvo fosse alle dipendenze della matrice di Santa Croce di Mortara. Con la bolla 17 agosto 1817 di Pio VII “Beati Petri apostoli principis” e con il breve 26 settembre 1817 “Cum per nostras litteras”, sempre di Pio VII, venne aggregata alla diocesi di Vigevano e rimase inserita nel vicariato di Sant’Angelo. Nel 1971 la parrocchia di Nicorvo venne assegnata alla zona pastorale nord ovest, con decreto 6 gennaio 1971 del vescovo di Vigevano monsignor Luigi Barbero; dal 1972 è nel vicariato di Mortara, con decreto 1 gennaio 1972 del vescovo di Vigevano monsignor Mario Rossi.

IL PATROCINIO Oggetto di particolare devozione è il santuario della Madonna del patrocinio, probabilmente una semplice cappelletta edificata intorno al 1500, che venne poi trasformata nel 1764. La tradizione racconta che questa cappella una volta fosse girata al contrario e facesse parte del cortile dei padri gesuiti che allora risiedevano a Nicorvo.

Davide Zardo

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