«Abbiamo di fronte a noi imprenditori che premieremo per i loro trent’anni di fedeltà al lavoro artigiano: donne uomini che hanno dedicato la vita al lavoro ben fatto, al “buon lavoro” e alla resilienza nell’adattarsi al tanto che è cambiato in trent’anni della nostra storia». E’ questo il passaggio significativo del presidente di Confartigianato Lomellina, Luigi Grechi, che ha chiuso la tavola rotonda sull’intelligenza artificiale con una riflessione sulle prospettive future delle piccole e medie imprese, delineando le sfide e le opportunità che le attendono in un mondo sempre più digitalizzato.
IL NUOVO CHE AVANZA «Quanti di voi, è la mia domanda, fanno oggi il mestiere della vita così come lo si faceva trent’anni fa? – ha aggiunto il presidente – Credo nessuno, o quasi. Eppure, pur nell’adattarsi al nuovo, sono certo che tutti abbiate conservato il sapere di un tempo. E allora ecco che arrivo al punto: la giornata di oggi ci insegna che tanto cambierà e che tanti e tali cambiamenti potremmo affrontarli solo appoggiandoci sui valori di fondo che fanno parte della nostra storia. Per questo considero importantissimo il premio fedeltà al lavoro artigiano, specialmente oggi, specialmente in questo momento di profonda incertezza».
Un passaggio importante, quello appena sottolineato, in occasione del tradizionale appuntamento di domenica scorsa in San Dionigi con il “Premio Fedeltà al Lavoro Artigiano” e quello della borsa di studio Angela Picchi, consegnato alla giovane Michela Conca.
IMPEGNO E DEDIZIONE L’evento, organizzato come ogni anno da Confartigianato Lomellina, ha celebrato, come di consuetudine, l’impegno e la dedizione di aziende che portano avanti le tradizioni del saper fare in Lomellina da trent’anni, mentre la borsa di studio è stata dedicata a un giovane talento dell’istituto fondazione Roncalli “Area Formazione” di Vigevano. Sono stati una trentina gli artigiani premiati (elencati nel riquadro sopra) che hanno ricevuto la speciale onorificenza.
IL FUTURO E I VALORI «L’impegno, la passione, la volontà di costruire qualcosa per sé, la famiglia, il territorio e la società – ha concluso Grechi – ci guideranno domani come ci hanno guidato ieri. La combinazione tra ciò che si è radicato in noi e ciò che arriverà sarà la ricetta della sopravvivenza dello sviluppo delle nostre imprese della Lomellina».
Uomo e creatività al centro dell’innovazione anche con l’intelligenza artificiale

L’uomo, con la sua creatività e il suo ingegno, continuerà ad essere al centro dell’innovazione. Nonostante i rapidissimi cambiamenti globali imposti dall’intelligenza artificiale, che non sostituirà l’essenza umana, ma si affermerà sempre di più come uno strumento prezioso per potenziare le piccole e medie imprese, senza minacciarle.
Questo è stato il messaggio principale della tavola rotonda “L’intelligenza artificiale e l’intelligenza umana: numeri ed esperienze”, tenutasi domenica presso l’auditorium San Dionigi di Vigevano, nell’ambito del Festival delle Trasformazioni. L’evento, promosso da Confartigianato Imprese Lomellina, si è focalizzato sul ruolo dell’intelligenza artificiale nel futuro dell’artigianato e ha preceduto la consegna del Premio fedeltà al lavoro artigiano, un riconoscimento assegnato alle attività presenti da oltre trent’anni sul territorio.
AI ALLEATA E NON RIVALE Il confronto, moderato da Sara Bartolini, ha visto protagonisti cinque relatori, coinvolti a vario titolo in questa nuova prospettiva di mondo che si sta prepotentemente aprendo a diversi livelli. Tra loro, Flavia Pinello, collegata in videoconferenza da Palermo, ha offerto un esempio concreto di come l’AI possa migliorare i processi creativi. L’imprenditrice siciliana, specializzata nella creazione di abiti da sposa, ha spiegato come utilizzi l’intelligenza artificiale per ottimizzare il design di ogni vestito, dimostrando che la tecnologia può essere un’alleata per l’artigianato.
L’intelligenza artificiale – ha affermato – non è dannosa per l’artigiano. La chiave sta nel saperla comandare, darle indicazioni precise per ottenere risultati ottimali.
In linea con questa visione ottimistica, i primi due studenti del corso di laurea triennale in Artificial Intelligence, Michele Ventimiglia e Beshoy Guirges, hanno sottolineato l’importanza di formare figure professionali capaci di raccogliere e interpretare i dati per metterli al servizio delle imprese. «Il nostro corso – hanno sottolineato in modi dioversi – ci ha fornito le competenze etiche, tecniche e legislative necessarie per affrontare questo particolare mondo. Le piccole e medie imprese possono e devono sfruttare queste competenze per crescere e rimanere competitive».
INNOVAZIONE NECESSARIA Durante la tavola rotonda, Franco Canna, direttore della rivista online Innovation Post, ha invitato a riflettere su un punto spesso sottovalutato: la paura del cambiamento che, dal luddismo in poi, è sempre esistita. Dall’invenzione dei primi macchinari industriali fino a oggi, l’evoluzione tecnologica ha suscitato timori. Tuttavia, ha ribadito che l’AI generativa non può sostituire il contributo umano, ma semplifica molte attività, come l’elaborazione di previsioni e la formazione di personale in modo rapido ed efficace. Paolo Manfredi, consulente di Confartigianato, ha evidenziato che il vero rischio per le imprese è l’esclusione dal processo di innovazione: «Nessuna azienda può permettersi di ignorare la tecnologia. È essenziale comprendere il tipo di innovazione necessario e utilizzarla per risolvere i problemi concreti. Lo stesso scetticismo c’era riguardo all’introduzione della stampante 3D, che non ha mai sminuito l’importanza dell’abilità manuale dell’artigiano».
UN FUTURO OTTIMISTA Le conclusioni sono state affidate a Vincenzo Mamoli, segretario nazionale di Confartigianato Imprese, e a Luigi Grechi, presidente di Confartigianato Lomellina. Entrambi hanno sottolineato come la tecnologia, inclusa l’intelligenza artificiale, potrà solo arricchire l’essenza del Made in Italy, senza mai sostituire il valore dell’uomo.
L’intelligenza artificiale – ha sottolineato Mamoli – accompagnerà le nostre imprese nel navigare attraverso i cambiamenti, ma sarà sempre l’uomo, con la sua creatività, il vero protagonista.
Massimo Sala