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L’unico rumore è dettato dal via vai di auto e mezzi a motore, per il resto non si sente nulla, se non qualche conversazione di persone che si ritrovano nei bar, davanti al municipio o in posta per chiacchierare e parlare del più e del meno.
QUIETE Un sabato mattina qualunque a San Giorgio di Lomellina, comune che come altri dell’Area interna ha risentito di un calo demografico e di un invecchiamento della popolazione. Piazza Pietro Corti, situata nel centro del comune, è il luogo principale in cui sono concentrate attività e nel quale si possono raccogliere storie e testimonianze. Nel bar Sara mentre prende un caffè con degli amici è il sindaco Giovanni Bellomo a raccontare di come «uno dei problemi principali sia dettato dalla chiusura di negozi, dal fatto che essendo un comune di piccole dimensioni ha poca vita di sera, nonostante sia un ambiente tranquillo. Ci sono molti più anziani rispetto a qualche anno fa, abbiamo il mercato il giovedì mattina e il campo sportivo per i ragazzi che vogliono giocare a calcio è stato risistemato anni fa».
VISSUTI CHE SI LEGANO Un piccolo comune in cui però si può di fatto trovare tutto ciò che serve. Accanto al municipio la farmacia Biscaldi, gestita da Silvia Biscaldi: le persone vengono a ritirare medicine e farmaci, ma anche a raccontare aneddoti del proprio vissuto. Si scopre che «diversi residenti – spiega Biscaldi – lavorano a Mortara e a Sannazzaro. La vita è tranquilla e ci sono state almeno dodici persone provenienti dal milanese che durante gli ultimi mesi si sono trasferite a San Giorgio. Non sono solo anziani, ma anche uomini di 50 anni, evidentemente hanno scelto di andare in un posto e in una realtà in cui il costo della vita è nettamente inferiore rispetto a Milano. A San Giorgio i giovani ci sono, non sono tantissimi ma ci sono e spesso vanno in oratorio, al campo sportivo o nei locali della piazza per fare aperitivi e stare in gruppo. Certo risentiamo anche noi di un calo demografico, ma questo è un tema che riguarda anche tutti i comuni lomellini e più in generale il territorio pavese. Il fatto però che ci siano state famiglie che hanno deciso di venire ad abitare nel nostro comune significa che, dopotutto, non è così povero e spento». Chiudono le saracinesche, ma qualcuno resiste e da 50 anni porta avanti la propria attività. Questo è il caso del negozio di alimentari Accorsi:
Questa è un’attività che va avanti da tantissimo tempo. Sono cambiate negli anni le abitudini delle persone. Tempo fa venivano molti più bambini a chiederci il pane per fare la merenda. Quegli stessi bambini sono cresciuti e magari ora sono diventati persone che lavorano e hanno messo su famiglia. Qualcuno di loro ha deciso di rimanere a San Giorgio, altri hanno scelto di trasferirsi in altre zone.
LA POSTA Pensionati, dopo aver trascorso una vita a lavorare, ma anche figli che accompagnano i propri genitori a pagare utenze e effettuare altre operazioni. Ecco che anche l’ufficio postale, aperto dal lunedì al sabato, diventa un luogo in cui passato presente e futuro si intrecciano a vicenda. «Siamo aperti anche il sabato proprio per garantire un servizio migliore ai cittadini e rimanere il più possibile a loro disposizione – racconta un operatore della posta – ci sono molti anziani che hanno bisogno di spiegazioni su come fare pagamenti, ricevere la pensione e altro ancora. Negli anni di lavoro qui ho notato come anche San Giorgio ha risentito e risente tuttora della difficoltà economica del territorio pavese. Ci sono poche attività e altrettanto poche opportunità lavorative».
Edoardo Varese