Ecco l’Its a Vigevano, arriva Jobs Factory

Servono 50 giovani vigevanesi e una sede per far nascere un Its a Vigevano.

Arriva in città Jobs Factory e propone due corsi, uno dedicato all’ambito informatico e uno dedicato all’ambito meccatronico, per la formazione di tecnici specializzati.

La Fondazione di Pavia, che organizza 14 corsi in sei città lombarde tra cui Milano e Bergamo, intende aprire una filiale nella città ducale, progetto a cui sta lavorando con il coinvolgimento di Comune, Confartigianato imprese Lomellina e dei tre istituti secondari pubblici cittadini ovvero Cairoli, Casale e Caramuel. «I nostri ragazzi li qualifichiamo come talenti – racconta il presidente Mario Ravasi, che è anche a capo del collegio dei geometri di Pavia – e i talenti vanno scoperti, andremo a cercarli tra gli studenti vigevanesi».

Il sindaco Ceffa, quando ci siamo confrontati, ha chiesto di mettere al centro la permanenza sul territorio: ecco questo è uno dei nostri comandamenti fondamentali, noi vogliamo essere radicati nei territori in cui agiamo

REQUISITI Anche perché come qualunque Its anche Jf ha bisogno di un numero di iscrizioni sufficiente a garantire l’attivazione dei corsi, che hanno una durata di quattro semestri, per cui deve inserirsi in una rete che comprenda scuole, istituzioni – Jf ha coinvolto anche la Diocesi – e mondo produttivo. «Si riesce a vincere – commenta Ravasi – se tutta la comunità partecipa, a noi servono 25 ragazzi per ciascun corso, in tutto 50, e il nostro obiettivo è collocarli in un ambiente lavorativo entro la conclusione del percorso». I primi passi saranno volti a rintracciare i giovani da coinvolgere e le aziende interessate a ospitare stage. «Chiederemo alle scuole di darci elenchi dei diplomati e di indicarci i profili che ritengono più idonei – conferma Monica Occheddu, direttore generale di Jf – inoltre cercheremo un contatto diretto con i ragazzi e con i familiari». L’obiettivo, spiega Emanuele Favarato, coordinatore della sede di Pavia e dell’eventuale filiale vigevanese, è «preparare talenti per l’ambito tecnico-specializzato da inserire nel mondo del lavoro. E’ evidente l’apporto che percorsi di questo tipo possono dare in termini occupazionali».

PP Its per Vigevano e Lomellina - ultima cena

LE PROPOSTE Jf accanto ai corsi prevede anche servizi accessori per sostenere il cammino dello studente. A partire dal prestito d’onore in convenzione con Banca Intesa, che consente di richiedere 6mila euro all’anno da restituire fino a 10 anni dopo la conclusione del primo anno di lavoro. «Questo – spiega Favarato – consente l’accesso ai corsi anche a chi non ha una sicurezza economica alle spalle e libera i giovani dall’assillo di dover guadagnare subito, accettando qualunque lavoro». Inoltre sono previsti un team dedicato al placement, per offrire a ogni corsista almeno una proposta di lavoro coerente con la propria formazione, e un personal coach, che svolge un lavoro individuale su ogni ragazzo «per guidare la sua iniziativa personale allo sviluppo e alla crescita».

I CORSI Due corsi, uno dedicato alla meccatronica e uno all’informatica. Sono questi gli indirizzi che Jobs Factory propone a Vigevano, studiati anche in risposta alle esigenze manifestate dagli istituti scolastici Cairoli, Casale e Caramuel e dal mondo produttivo, in particolare da quello degli artigiani e delle micro-piccole imprese, con cui c’è stato un confronto nel corso degli ultimi mesi.

In tutto duemila ore di formazione in due anni divise in 330 di «discipline soft skills», 870 di discipline professionali e 800 di stage in azienda al termine del quale Jf garantisce «una specializzazione, un titolo di studio e almeno una proposta di lavoro concreta».

ITS Jobs Factory Henin
Alberto Henin

A illustrare come funzioneranno è Alberto Henin, già dirigente scolastico, qui in veste di responsabile di progetto. «I nostri corsi nascono sempre da un percorso che è radicato nel territorio – commenta – Portiamo una proposta di meccatronica perché una recente ricerca di Assolombarda ha evidenziato la carenza nel mercato del lavoro di tecnici specializzati che potessero supportare lo sviluppo aziendale nella direzione di un’automazione spinta e di un’integrazione tra questa e la meccanica, il meccatronico appunto». Sempre alle esigenze di un’economia in evoluzione guarda anche il progetto «nel settore dell’informatica, che mette al centro il cloud development e la cyber security. Siamo nella piena attualità, oggi ci confrontiamo con enormi basi di dati che pongono sfide a livello di sviluppo e di sicurezza». Le figure professionali collegate a questo secondo ambito possono essere diverse e comprendono il system e il cloud system administrator, il security administrator. «Si tratta – chiosa Henin – di profili che sviluppano i sistemi alla base dell’Internet of Things, dei database center, dei servizi cloud e di sicurezza».

ITS Skills mismatch

ECO-UMANESIMO Oltre la tecnica Jf caratterizza la sua attività per l’inserimento all’interno del monte ore di attività dedicate allo sviluppo delle «soft skills» ovvero di competenze che sono più umanistiche e che potrebbero sembrare slegate dall’esigenza di formare tecnici specializzati.

Il 70% dei posti di lavoro persi in tutta la Ue è a causa di carenze in questo ambito – dichiara Emanuele Favarato, coordinatore delle sedi di Pavia e della futura sede di Vigevano – Il modo di stare nelle dinamiche del contesto aziendale è fondamentale, posso spiegarlo con un esempio

«In uno degli ultimi turni – prosegue – c’era un ragazzo molto bravo per il quale ho selezionato l’azienda migliore tra quelle disponibili. Lui aveva voti altissimi in tutte le materie tecniche, eppure dopo due mesi l’esperienza di stage si è conclusa: tutte le sue qualità non gli sono servite nel momento in cui il responsabile gli ha spiegato che aveva commesso un errore e lui non è stato in grado di accettarlo. L’investimento è fallito nel momento in cui non si guarda all’interezza della persona».

SISTEMA DUALE Di fatto Jf, come ogni Its, recupera uno stretto rapporto tra scuola e impresa, che è una novità in Italia, ma una tradizione in Germania e in molti paesi europei. «I nostri percorsi – conferma Favarato – prevedono il 50% delle ore in aula e il 50% di tirocinio in azienda, il nostro obiettivo è costruire un forte legame tra quest’ultima e l’ente formatore». Ecco perché il modello proposto prevede un rapporto continuativo tra i due soggetti, senza lasciare da solo il terzo, lo studente. «E’ fondamentale l’accompagnamento di un tutor lungo tutto il percorso – spiega Monica Occheddu, direttore generale di Jf – non ci limitiamo a consegnare i ragazzi alle imprese, ma c’è un lavoro per capire le aspettative e i bisogni sia di questa sia del ragazzo».

Giuseppe Del Signore

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