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«Il mondo del lavoro cambia e segue i cambiamenti del territorio». Questa sembra essere la sintesi dell’analisi portata avanti da Assolombarda, che ha trovato anche sbocco in una conferenza tenuta davanti a 300 studenti di alcune scuole della città al cinemateatro Odeon di Vigevano. Nel contesto del Festival delle trasformazioni il relatore Andrea Fioni (in rappresentanza del Centro studi Assolombarda) ha illustrato il contesto attuale e i cambiamenti del mondo del lavoro a Vigevano e in Provincia di Pavia.
STATUS QUO Per analizzare lo stato del mondo del lavoro è importante capire i numeri delle imprese nel territorio: «Sono 41 mila le imprese presenti in Provincia – ha dichiarato Fioni – di cui il 45% concentrate nel territorio della città di Pavia e nei paesi limitrofi, seguito dal 30% in Lomellina e dal restante 25% nell’Oltrepò Pavese». Alla distribuzione delle imprese sul territorio conseguono le offerte di lavoro che sono pubblicate e che a livello lombardo hanno sfiorato le 900mila proposte nel 2022. Qui il primo dato importante: tra queste inserzioni spiccano quelle per figure professionali specialistiche che hanno importanti livelli di conoscenza (acquisiti attraverso una preparazione di tipo accademico o come tecnici superiori presso gli Its).
In Lombardia il gruppo professionale su cui convergono la maggior parte degli annunci (il 30%) è quello manageriale, con elevata concentrazione a Milano.
LAVORO I dati forniti permettono di andare anche un po’ più nello specifico, provando a capire quali sono i comuni che presentano più annunci di lavoro. «Su un totale di 30 mila annunci in Provincia – ha spiegato sempre Fioni agli studenti – a fare da capofila è il capoluogo. A Pavia infatti sono concentrati 13 mila annunci, seguiti dai 3500 di Vigevano, dai 2384 di Voghera e dai 673 di Mortara. Nessun altro comune della provincia riesce a stare sopra alla soglia di 450 annunci». Lomellina inclusa, che non appare “generatrice” di opportunità. Tornando alla richiesta di figure professionali, la principale vocazione territoriale è quella dei servizi. «Il 40% di occupazione – ha commentato Fioni – si basa su questo settore con particolare attenzione a quelli dell’informazione e della comunicazione». A seguire il settore dei servizi si presentano una serie di altri ambiti in cui è possibile, per gli studenti che si affacciano sul mondo del lavoro, rivolgersi con l’ambizione di trovare lavoro senza dover abbandonare il territorio in cui hanno studiato. Si passa da una importante filiera dell’energia e della logistica fino ad arrivare a settori come il chimico-farmaceutico passando per la microelettronica, la meccanica e la metallurgia.
Edoardo Casati