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Poche piste ciclabili e i lati delle strade mal tenuti e pericolosi. A dirlo è uno che di biciclette e viaggi in bici se ne intende. Si tratta di Paolo Tosi, l’inventore del Criterium Ducale (un po’ raduno un po’ gara di bici d’epoca che si svolge ogni anno a maggio), che proprio per evitare che i partecipanti si facciano male si svolge con dieci giri all’interno del perimetro cittadino di Vigevano. E non va meglio nel trasporto pubblico, L’Araldo lo scorso febbraio ha mostrato come ci sono luoghi della Lomellina che non sono collegati se non da mezzi di trasporto privati.
PERICOLOSO «Un tempo c’era una gara che si chiamava Ducale – racconta – ma oggi, viste le condizioni delle strade è praticamente difficile farla. Perché andare in bicicletta nelle strade che collegano i centri della Lomellina è pericoloso. Una volta andavamo fino a Pavia, ma oggi ci abbiamo rinunciato». Perché le piste ciclabili, di cui si parla da anni, sono poche e mal tenute. I percorsi ciclopedonali veri e propri sono Abbiategrasso – Mortara, Gropello Cairoli – Voghera e il cosiddetto “triangolo della Piuma”, che copre buona parte del territorio, ma che la attraversa soprattutto all’interno del parco del Ticino, al di fuori dell’area interna che interessa soprattutto la Lomellina occidentale. Si tratta di un giro di 82 chilometri, ma più adatto al ciclo turismo, che non a un reale trasporto in bicicletta. Stesso discorso vale per l’itinerario Novara-Pavia. Per il resto ci sono molti tratti, variabili tra l’1 e i 5 chilometri, che all’interno dei paesi non portano in nessun luogo. I ciclisti si trovano così a percorrere delle piste ciclabili che finiscono all’improvviso e danno su una strada che ne è sprovvista e non offre protezioni a chi si sposta in bici, che in alcuni casi è esposto a veri e propri rischi.
SEPARATI Senza contare che non esiste alcuna continuità nelle poche piste ciclabili che si trovano ai lati delle strade provinciali. Spesso, chi per bisogno deve spostarsi in bicicletta da un centro all’altro della Lomellina, lo fa a proprio rischio e pericolo, scegliendo quando può le strette strade di campagna. L’altro problema che tocca da vicino i ciclisti lomellini è quello della segnaletica stradale, che risulta spesso cancellata e insufficiente. In modo particolare a mettere a rischio l’incolumità di chi viaggia in bicicletta sono le linee laterali cancellate, che rendono difficile il percorso. L’altro punto che quest’anno ha creato problemi è la vegetazione ai bordi delle strade che, complice anche le forti piogge, è cresciuta in modo eccessivo e crea problemi alla visibilità di chi viaggia in bicicletta e anche di chi va in auto.
IN BUS Non va meglio col trasporto pubblico. A titolo di esempio in auto da Cassolnovo a Mede ci vogliono 44 minuti, ma se si parte a metà mattina col pullman delle 10 ci possono volere anche più di tre ore. Se poi si guarda alla vicina Torre Beretti (8 chilometri da Mede) e Castellaro (4) in determinati orari sono necessarie più di 5 ore. Sono solo due casistiche tra tante che si potrebbero citare e che, in un territorio esposto a spostamenti verso altri comuni per servizi primari, dà l’idea dell’importanza del tema mobilità in Lomellina.
Andrea Ballone