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Prevenire e curare alcune patologie attraverso la più naturale delle medicine: lo sport. Praticare attività sportiva è infatti uno dei rimedi migliori per combattere tre macro-categorie di patologie ovvero quelle cardiovascolari, metaboliche e oncologiche. Sport che, contrariamente a quello che si crede, è di fondamentale importanza anche per il benessere psicologico.
SEDENTARIETÀ Se dieta equilibrata, astensione da alcol e fumo e attività fisica sono i primi alleati per una buona salute, la quarta causa di morte “comportamentale” in Italia è proprio la sedentarietà. Secondo uno studio condotto dal think tank “The European House Ambrosetti”, il 44.8% della popolazione italiana non raggiunge i livelli minimi di attività fisica raccomandati dall’Oms, rientrando quindi a piena regola nella definizione di sedentarietà. Ma contrastare uno stile di vita sedentario con del semplice movimento almeno tre volte a settimana può essere cruciale nella battaglia di alcune patologie non trasmissibili ad alto impatto.
Secondo alcuni dati dell’Istituto Superiore di Sanità risulta proprio come la sedentarietà sia causa del 9% delle malattie cardiovascolari, dell’11% dei casi di diabete di tipo 2 e del 16% dei casi di tumore al seno e tumore al colon retto.
BENEFICI Qui entra in gioco lo sport come prevenzione naturale. Praticare attività sportiva in modo continuativo aiuta a rafforzare il sistema immunitario e l’aumento del flusso di sangue ossigena i tessuti, facilitando l’eliminazione delle sostanze tossiche e la distribuzione capillare di sostanze antinfiammatorie naturali. Si riducono i fattori di rischio, sia comportamentali sia genetici e ambientali, portando anche a una riduzione della spesa del Ssn. Ultimo, ma non per importanza il beneficio psichico, sociale e relazionale portato dallo sport. Sono infatti molti gli studi scientifici che dimostrano come l’attività sportiva prolungata porti a un miglioramento dell’umore, grazie alla produzione di endorfine, ovvero i cosiddetti neurotrasmettitori della “felicità”, così come a una più efficiente risposta allo stress. Vantaggi ancora poco conosciuti tra la popolazione.
Il prof: «Troppa paura di sbagliare»
Lo sport è qualcosa che accomuna; tutti, almeno una volta nella vita, hanno praticato un’attività sportiva singola o individuale. Ma è davvero così? Parlando con Giuseppe Giancotti, insegnante e membro del dipartimento di Scienze Motorie dell’istituto Besozzi, si scopre una realtà più sfaccettate tra i giovani d’oggi. «La divisione principale è tra quelli che praticano sport e quelli che non lo praticano. Rispetto al passato, sempre meno ragazzi giocano per strada con i propri amici. Al giorno d’oggi quasi tutti sono membri di società sportive».
VARIETA’ Si denota come, grazie a exploit di diversi atleti italiani, sport prima meno conosciuti stiano diventando molto più praticati: «Un esempio su tutti può essere quello dell’atletica. Grazie ai risultati di personaggi come Jacobs, Tortu e Tamberi molti giovani si sono avvicinati alle diverse discipline. Stessa cosa si potrebbe dire di Sinner, anche se gli sport più praticati rimangono il calcio, la pallacanestro e la pallavolo». Anche se a fare la differenza sono gli impianti:
Un punto importante – prosegue Giancotti – si trova anche nelle strutture proposte. Vigevano ha un grande ventaglio di scelte, rendendola così una città variopinta sotto l’aspetto sportivo.
PAURA DELL’ERRORE Il fattore psicologico è una delle basi su cui si fonda un’esperienza sportiva, e certe volte comporta un peso non indifferente per i ragazzi: «I giovani d’oggi hanno paura di sbagliare – afferma – Non sono pronti all’insuccesso e alla delusione sportiva e questo aumenta il rischio dell’abbandono della disciplina scelta. Bisogna educare i ragazzi a giocare per passione, mettendo in secondo piano i risultati».
PALESTRA Una scelta popolare nella fascia d’età adolescenziale è quella della palestra, che porta con sé però dei rischi: «L’attività in palestra va calibrata e individualizzata da soggetto a soggetto. Iniziare a fare pesistica in età giovanile presume che siano dei controlli approfonditi sui ragazzi, seguiti da personale autorizzato. In questa fascia d’età i rischi di farsi male, certe volte anche con danni irrecuperabili, sono molto alti».
Rz, Ez.