Tennis, si riparte: esordio di Selva Alta contro Siracusa

Dopo poco più di sei mesi, il Selva Alta Vigevano scenderà di nuovo in campo per difendere il titolo di campione della serie A1 di tennis. Sono stati ufficializzati nei giorni scorsi i gironi della massima serie, categoria nella quale milita la compagine tennistica ducale: un’edizione insolita, questa del 2020, il cui calendario è stato completamente rivoluzionato dall’emergenza Covid e che andrà in scena in netto anticipo rispetto al periodo invernale nel quale era solita collocarsi. Anche la formula è rinnovata: in A1 parteciperanno 16 squadre divise in quattro gironi da quattro squadre, con sfide di sola andata e le prime qualificate direttamente alle semifinali, che si disputeranno invece in sfide con andata e ritorno.

L’esordio per Selva Alta è previsto per il 5 luglio, a partire dalle ore 10: il team ducale, inserito nel girone 1, debutterà a Vigevano contro il Tc Match Ball Siracusa; il 12 ci sarà l’unica trasferta contro lo Sporting Sassuolo, mentre l’ultimo impegno della fase eliminatoria sarà il 19 luglio nuovamente in casa contro i salentini del Ct Maglie. Quello d’esordio sarà il match sulla carta più ostico, con gli aretusei che sono reduci dalla semifinale dello scorso anno; a livello di calendario, invece, non si può dire che i vigevanesi non possano sorridere avendo un’unica trasferta relativamente vicina (Sassuolo, in Emilia Romagna) e due ospiti che, arrivando da ben più lontano (Sicilia e Puglia) potrebbero pagarne lo scotto a livello fisico.

Sul fronte della composizione della squadra, Selva Alta punterà sul blocco dello scorso anno che tra i “big” può annoverare Filippo Baldi (che a Vigevano ci è nato e cresciuto), Roberto Marcora e Alessandro Bega. A livello di stranieri, ci sarebbe sia la disponibilità sia del francese Antoine Hoang, già protagonista coi ducali lo scorso anno, sia dell’esperto spagnolo Tommy Robredo, annunciato ad aprile come nuovo giocatore dei vigevanesi. Per gli atleti internazionali però peserà la necessità di far combaciare gli impegni nel Belpaese e quelli all’estero e, soprattutto, l’obbligo a scendere in campo almeno una volta nella fase preliminare per poi poter giocare anche playoff e finali. Una circostanza da non sottovalutare, visto che quest’anno la regular season è dimezzata.

Alessio Facciolo

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