La Lega si immola per la “giunta Segù”

Settimana di passione per la politica vigevanese, con una serie di colpi di scena. Il primo è quello della vicesindaco Marzia Segù, che propone un patto di legislatura, aperto a tutte le forze politiche. Il secondo è il passaggio in blocco della “prima Forza Italia” a “Noi Moderati” (di cui parliamo in un’altra parte del giornale ndr). Il terzo, infine, il passo indietro della Lega che “ritira” gli assessori e “aspetta” Ceffa. Sul “patto di fine legislatura”, si aspetta che l’attuale “capo” in Comune sciolga le riserve. Ovviamente all’invito del vicesindaco di Vigevano, Marzia Segù, le minoranze hanno risposto “picche” nonostante il “nobile” tentativo di evitare il commissariamento del Comune.

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Il vicesindaco Marzia Segù

Dopo i proficui incontri con le segreterie politiche provinciali e cittadine – scrive Segù – è mia intenzione attuare delle consultazioni ufficiali aperte a tutte le componenti presenti in consiglio comunale intenzionate a sostenere l’Amministrazione e la sua prosecuzione.

LA TRANSUMANZA Il primo effetto della sua proposta è stato, come sottolineavamo, il passaggio di una delle due Forza Italia (quella tra l’altro a cui fa riferimento la stessa Segù ndr) a “Noi Moderati”, che fa riferimento al movimento di Maurizio Lupi. Chissà se anche la Segù diventerà una “moderata”? Per ora resta “azzurra”, ma chissà in futuro…

LA LEGA SI SACRIFICA E mentre proseguono i singoli incontri “face to face” con i capogruppo e i segretari , arriva il “coup de theatre” dei lumbard. Dopo l’incontro di martedì sera tra vicesindaco e lo stato maggiore della Lega, con Andrea Sala come capofila, arriva il responso: «Condividendo lo sforzo del vicesindaco Segù per trovare una quadra al fine di garantire il proseguo dell’attività amministrativa, il nostro gruppo politico in questa delicata fase di transizione vuole, con senso di responsabilità, agevolare la formazione dell’esecutivo. Pertanto non presenterà al vicesindaco alcuna lista di assessori, attuando di fatto un passo a lato. Al rientro del sindaco Ceffa, la Lega con serenità aprirà un confronto con gli alleati, di cui ha la massima stima, per trovare una quadra nei rapporti di rappresentanza tra organo assembleare e organo esecutivo». Insomma, col pensiero al “grande centrodestra targato 2026”, la Lega si fa momentaneamente da parte e appoggia la giunta dall’esterno.

Al termine delle consultazioni – scriveva Segù – formulerò una proposta complessiva che sarà oggetto di confronto finale con tutte quelle forze che avranno deciso di partecipare alla costituzione di una nuova maggioranza.

L’attesa, adesso, è tutta per la formazione della nuova giunta.

Scontro senza esclusione di colpi in Forza Italia: Galiani e Cattaneo ai ferri corti

Tensione alle stelle in Forza Italia a Vigevano dopo il passaggio del gruppo “Forza Italia PpeVigevano 2025 ” a “Noi Moderati”. Un piccolo terremoto politico che ha rimescolato le carte in città. Il segretario provinciale di Forza Italia, Antonello Galiani, attacca duramente gli ex colleghi.

Antonello Galiani
Antonello Galiani

LE ACCUSE DI GALIANI «Trovo sconcertante che fino a dieci giorni fa si dichiarassero rappresentanti di Forza Italia – punta il dito Galiani – dopo aver passato un anno a definirsi parte fondamentale del partito, quando in realtà lo hanno trattato come un taxi, restando a bordo fino alla destinazione più conveniente. Mi riferisco ai consiglieri Rubino e Reina e all’assessore Soresina – aggiunge – Non si tratta di una perdita per Forza Italia a Vigevano, perché è sempre stato chiaro che questi amministratori gravitavano nell’area politica dell’onorevole Cattaneo, tanto da candidarsi nella lista a lui vicina. Dopo la sconfitta al congresso, si sono dileguati, come già accaduto in altri comuni della provincia».

LA REPLICA DI CATTANEO Non tarda ad arrivare la risposta dell’onorevole Alessandro Cattaneo, che ribatte con toni altrettanto decisi: «La segreteria provinciale, guidata da Galiani e Invernizzi, continua a trovare pretesti per attaccare i colleghi di partito invece di promuovere il dialogo interno. È surreale che dirigenti di FI esultino per l’uscita di quattro rappresentanti storici, iscritti da trent’anni, ora trattati come avversari da allontanare». Cattaneo accusa Galiani e Invernizzi di incoerenza: «Li ho visti firmare una mozione di sfiducia con PD e M5S contro la maggioranza di Vigevano e poi sedersi a trattare due poltrone per entrarci, con un gruppo di “Forza Italia” composto da due ex leghisti e un candidato sindaco di Azione-Italia Viva. Frankenstein era un dilettante». Infine, l’attacco alla gestione del partito: «Galiani si ostina a rivendicare un congresso passato, ignorando il presente, segnato da sconfitte elettorali a Pavia, Cassolnovo, Casteggio e Stradella, oltre al deludente risultato alle provinciali, con un solo eletto su quattro candidati. Una strategia suicida, lontana dall’insegnamento di Berlusconi».

Un evento per chiedere le dimissioni

L’aula del consiglio comunale di Vigevano

Il fronte delle opposizioni marcia compatto (più o meno) verso la manifestazione del 16 febbraio per chiedere le dimissioni dell’amministrazione. Prende sempre più forma il grande evento organizzato da dieci compagini politiche e civiche dell’opposizione che, domenica prossima, sfileranno in piazza Ducale per invocare la fine dell’attuale amministrazione, scossa dagli arresti dello scorso novembre e con il sindaco Andrea Ceffa ancora ai domiciliari.

L’EVENTO «La manifestazione non sarà solo un momento di protesta, ma anche un’occasione di partecipazione attiva e di aggregazione per l’intera comunità. Per questo motivo, verranno organizzati giochi allegorici per sottolineare le contraddizioni e le mancanze dell’attuale amministrazione. Un modo per rendere il messaggio ancora più chiaro, senza perdere di vista lo spirito costruttivo che anima questa protesta. Dalle 9.30 saranno presenti i banchetti che accoglieranno le curiosità dei presenti e forniranno notizie e indicazioni – spiegano gli organizzatori – sarà data particolare attenzione ai più giovani, con la distribuzione di libri per bambini, perché crediamo che il futuro di Vigevano debba per forza passare proprio dalle nuove generazioni». L’evento proseguirà con un corteo che partirà alle 10.30 da piazza Ducale, attraverserà via Roma, via Decembrio, via Cesare Battisti per raggiungere infine il Municipio, in corso Vittorio Emanuele. Lì si terranno gli interventi conclusivi. Durante la mattinata sarà anche possibile firmare una richiesta di dimissioni per trasformare la mobilitazione in un’azione concreta e strutturata. L’iniziativa dei banchetti non ha però trovato il favore di tre forze che fino a quel momento avevano aderito alla protesta, con Liberalconservatori, Vigevano Futura e Sovranisti per l’Italia che nel pomeriggio di giovedì si sono sfilati dalla manifestazione.

LA MAIL Nel mirino degli organizzatori ci sono anche i movimenti politici delle ultime settimane, che vedrebbero l’allargamento dell’attuale maggioranza (e quindi la sua sopravvivenza) ad altre forze del consiglio comunale (di fatto, a Forza Italia Ppe) previe consultazioni con il vice sindaco Marzia Segù. E tale invito, ufficializzato da Segù tramite una nota inviata via mail a consiglieri e giornalisti, ha ricevuto una risposta cortese, ma ferma, direttamente via posta elettronica dal capogruppo del Polo Laico Luca Bellazzi, uno degli organizzatori della manifestazione per le dimissioni: «Sono convinto che il tentativo di rimodellare una maggioranza, sebbene comprensibilmente funzionale a scrollarsi di dosso la responsabilità di non soccombere ai ricatti condividendo e pubblicizzando il percorso sia inutile e ingiusto. Perché ognuno, amministratori certo ma anche gli elettori, deve essere messo di fronte alle proprie responsabilità».

a cura di Ms, Af

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