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Vigevano in lutto per la scomparsa dell’ex sindaco Ambrogio Cotta Ramusino. Ex docente e dirigente scolastico del liceo Omodeo e dell’Itis Caramuel e Roncalli, Cotta Ramusino, che aveva 78 anni, è stato sindaco di Vigevano per due mandati, dal 2000 al 2010, guidando una coalizione di centro-destra. Così lo ricorda il consigliere regionale leghista Andrea Sala, che è stato assessore comunale sotto di lui:
Gino è stato un grande uomo che alla politica locale ha insegnato l’arte dell’ascolto e della sintesi. Si è sempre distinto nella capacità di sapersi rapportare in qualsiasi contesto e rimarrà sempre un esempio cui fare riferimento.
Queste le parole di Antonello Galiani, segretario provinciale di Forza Italia: «E’ stato IL Sindaco. Mi stringo alla famiglia in questo triste e doloroso momento». La data dei funerali non è ancora stata fissata.
DIOCESI «E’ stato il sindaco che con la sua presenza ha lasciato un segno nella città – dichiara don Emilio Pastormerlo, portavoce del vescovo Gervasoni ed ex direttore de “L’Araldo” – per il suo dialogo con la gente e la sua capacità di mediazione nel mondo della politica e della pubblica amministrazione. Dal punto di vista della Diocesi, inoltre, lo ricordiamo tutti per aver accolto il papa Benedetto XVI a Vigevano, con il suo discorso dal balcone del Vescovado».
CEFFA Queste le parole di cordoglio dell’attuale sindaco di Vigevano, Andrea Ceffa: «Oggi ci ha lasciato Ambrogio Cotta Ramusino, una figura di grande rilievo per la nostra città. Cotta Ramusino, che fu sindaco dal 2000 al 2010, ha apportato un segno indelebile grazie al suo impegno e la sua capacità di affrontare sfide complesse. La sua leadership autonoma e coraggiosa, unita a una profonda conoscenza della città e delle sue problematiche, ha contribuito a delineare molte delle politiche locali. Ho lavorato a stretto contatto con lui in passato, e ne ricordo con affetto la dedizione al bene comune, riconoscendo l’importanza del suo contributo per la nostra comunità. Porgo le mie sincere condoglianze e abbraccio la famiglia in questo momento così doloroso».
Davide Zardo