Dopo il pareggio sulla mozione di sfiducia al sindaco Andrea Ceffa (12 a 12), lunedì si giocherà in consiglio comunale la “finale”, con “supplementari compresi”, sul bilancio. E, davvero, in quell’occasione, sarà il momento della verità. Nel frattempo, nel centrodestra è arrivato un piccolo tsunami. Antonello Galiani, segretario provinciale di Forza Italia, non ha risparmiato critiche nei confronti dei consiglieri comunali che hanno sostenuto la mozione di sfiducia. Dito puntato contro Squillaci, Onori e Garifullina. E anche contro il segretario cittadino Marco De Marziani. «Credo che si sia presentata e in seguito votata una mozione senza una visione politica di chi vuole costruire una polis del centrodestra per la città, ma con la pancia», ha dichiarato Galiani.
UN ERRORE Secondo il segretario provinciale “azzurro”, la mozione è stata presentata senza una preventiva autorizzazione da parte del livello provinciale del partito. Una scelta che definisce come una “resa dei conti” più che una mossa politica strategica. «Ho incontrato i consiglieri – ha spiegato Galiani – per ribadire la mia contrarietà e quella del partito a questa mozione, che non aveva alcun valore politico, ma era piuttosto un gesto personale». Il segretario ha inoltre chiesto una relazione scritta ai tre consiglieri di Fi e al coordinatore cittadino Marco De Marziani per chiarire le modalità con cui si è arrivati alla presentazione e all’approvazione della mozione, annunciando un incontro con i vertici regionali e nazionali del partito per discutere della vicenda.
LA REPLICA Dal canto suo, il segretario cittadino di Forza Italia vigevanese ha cercato di minimizzare la portata delle polemiche. «La mozione è stata interpretata come un’autorizzazione a procedere, cosa che non è», ha spiegato. «Ci tengo però a sottolineare l’importanza di rifondare e unificare un nuovo centrodestra vigevanese. Altro non voglio aggiungere». Le parole di De Marziani suggeriscono una visione più ampia e strategica, volta a rilanciare un centrodestra locale che appare diviso e indebolito.

PARLA ZORZOLI ROSSI La pensa in questo modo anche il segretario cittadino di Fratelli d’Italia, Paolo Zorzoli Rossi, che esce dal silenzio, non si defila e commenta la situazione surreale che la politica vigevanese sta vivendo in queste ore. «Non dimentichiamo che Ceffa – sottolinea – era nel mirino dello stesso Galliani». E poi, ironicamente, evoca il frutto di questo tormentato autunno politico: il caco, sia come colore che consistenza. Ovviamente, sull’inchiesta non si sbilancia e non commenta. Da un punto di vista politico, non nasconde però l’esigenza di fare chiarezza: «E’ un compito che non riguarda noi, ma Forza Italia». Parere analogo anche quello del segretario provinciale Claudio Mangiarotti che stigmatizza:
Per me non c’è da rifondare proprio nulla. Forza Italia si faccia viva. Noi ci siamo e il centrodestra esiste.
PACINOTTI COMPRENDE Gianpietro Pacinotti, l’uomo che per primo ha portato a Vigevano il partito di Berlusconi, ribadisce la necessità di rispondere agli ordini di scuderia del partito: «Ci sono delle regole di partito e vanno rispettate, però capisco umanamente le reazioni di chi ha votato la sfiducia. Non sono dei robot. Gli errori sono di quelli che non ci hanno mai preso in considerazione a adesso chiedono il nostro aiuto». Insomma, per Pacinotti è «la cronaca di un disastro annunciato».
I DISSIDENTI Giuseppe Squillaci, capogruppo di Forza Italia in consiglio comunale, si assume la piena responsabilità della sua decisione di votare a favore della mozione. «Ho votato a favore perché da almeno due anni Vigevano sta andando incontro a un immobilismo politico. Il mio non è stato un voto esclusivamente contro il sindaco Ceffa, ma contro tutta l’amministrazione», ha dichiarato. In questa cornice di divisioni, Giulio Onori, altro consigliere di Forza Italia, ha scelto di non commentare la vicenda. Rimma Garifullina, moglie di Massimo Boccalari, è la terza “disubbidiente”, ma qui la rete di relazioni ed equilibri è insondabile. Una cosa è comunque certa: il futuro del centrodestra vigevanese è molto incerto. E non è un gioco di parole. Le decisioni che saranno prese nei prossimi incontri, sia a livello regionale sia nazionale, potrebbero delineare nuovi equilibri interni e influire sul destino politico della città.
Massimo Sala, Edoardo Varese