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La nebbia in una stanza e l’acqua appena un poco sotto le finestre. Con questa immagine poeticamente suggestiva, ma purtroppo drammatica Pieve del Cairo si era svegliata il 6 novembre 1994 a causa di un’alluvione del Po, che cresciuto di 6 metri aveva bloccato 80 persone tra la frazione Cambiò e Cairo. Immediato l’intervento della Protezione civile, che aveva portato in salvo le persone in barca. Nell’ottobre 2020 la Lomellina era stata colpita da un’altra ondata di maltempo che con la piena del Sesia aveva provocato danni ingenti soprattutto alle azioni agricole. Qui le risaie inondate dall’acqua e dal fango avevano subito danni enormi e in molte zone era stato impossibile procedere alla mietitura o al raccolto. Pochi giorni prima, l’area era stata interessata anche da una violenta grandinata.
CICLONE La Lomellina settentrionale è stata colpita da una eccezionale fase di maltempo anche in tempi più recenti, tra il 26 e il 28 agosto 2023, con un “ciclone con caratteristiche tropicali” caratterizzato da raffiche di vento oltre i 140 km/h che danneggiò raccolti, pioppeti, moltissime imprese agricole, attività commerciali, aziende, abitazioni private e luoghi pubblici (tra cui i cimiteri), provocando anche il distacco di parte della copertura della cupola del duomo di Vigevano. L’episodio più recente sul territorio lomellino è avvenuto il 21 giugno 2024 con una violenta grandinata che ha causato auto bollate, vetri rotti e danni agli edifici.
a cura di Ab, Dz.
2Protezione civile, incontri di formazione con i cittadini
Il maltempo potrebbe minacciare qualsiasi zona del mondo, anche la Lomellina e la provincia di Pavia, che comunque nel 2023 hanno subito notevoli danni, quando un “ciclone con caratteristiche tropicali” si è abbattuto su tutto il Nord Italia. Oggi la nostra zona è in parte pronta ad affrontare l’emergenza del maltempo: «La protezione civile in provincia di Pavia – dice Gianpiero Magnani del Gruppo lomellino di primo intervento di Sannazzaro, parte della rete della Protezione civile e con un’esperienza quasi trentennale nelle operazioni legate a eventi come terremoti, inondazioni, alluvioni – è attrezzata per affrontare l’emergenza, ma è necessario che ci aiutino le persone a partire dai loro comportamenti».
I CITTADINI I cittadini sono un elemento chiave per affrontare l’emergenza, a partire dai loro comportamenti. «In caso di maltempo, di tempesta o di piogge forti e intense – continua – è necessario che le persone sappiano come comportarsi. La cosa più sbagliata da fare è quella di affrettarsi a tornare a casa. Se la pioggia è forte e si è in auto, è meglio fermarsi. Se ci si trova in casa bisogna salire ai piani più alti e se si è in giro, magari è meglio cercare di trovare riparo in un condominio».
Meglio non correre rischi e non cedere al panico.
FORMAZIONE Non tutti, però, oggi sanno come comportarsi. Per questo la protezione civile di Pavia ha deciso di mettere in campo una serie di interventi a livello comunicativo e formativo. «Per il momento – spiega Magnani – ci stiamo muovendo con le scuole, nelle quali andiamo a fare una serie di lezioni e interventi. I ragazzi recepiscono bene i nostri interventi, ma vogliamo ampliare la nostra attività». L’intenzione, nei prossimi mesi, è quella di appoggiarsi alla rete delle amministrazioni comunali. «Prenderemo contatti con i comuni, che potranno organizzare incontri pubblici, nei quali spiegheremo come comportarsi in caso di forte maltempo. Insomma cercheremo di essere presenti, nella speranza che le persone recepiscano, innanzitutto nel loro interesse, quanto abbiamo da dire loro. Di solito riusciamo a stabilire un buon rapporto con le persone, ma non tutti recepiscono quanto vogliamo dire loro»
3Croce rossa: «Acque sotto controllo»
Pronti: «La Croce rossa vigevanese è pronta a intervenire in caso d’emergenza». Lo afferma il presidente Marco Bonacina, comandante del Reparto operazioni e soccorsi cittadino, dopo l’esercitazione svolta dalla Cri in strada San Marco la seconda settimana di novembre con la Protezione civile, i volontari di Gropello Cairoli, il nucleo sommozzatori Blue Life, la Squadra provinciale di telecomunicazioni.
L’ESERCITAZIONE Lo scenario ipotizzato era l’esondazione di un canale con il conseguente allagamento delle cantine. «Di solito effettuiamo esercitazioni in zone rurali – spiega Bonacina – ma questa volta si è voluto provare in un’area più cittadina, anche se periferica. Il nostro territorio non è zona sismica, e non ci sono pericoli di frane o valanghe. Il rischio maggiore a livello idrogeologico è rappresentato dalle alluvioni, e in questo caso interveniamo con le pompe idrovore. Ma il Ticino è a valle, e in caso di esondazione farebbe prima ad allagarsi l’intera pianura Padana, anche perché a Vigevano ci sono ottime vie di deflusso delle acque come i canali dei navigli». La Croce rossa locale quindi è attrezzata per intervenire in caso di allagamenti. Ma se servissero equipaggiamenti particolari?
LE ATTREZZATURE «L’ultima grande alluvione qui è avvenuta nel 2000, poi c’è stata la bomba d’acqua del 26 agosto 2003. In Emilia Romagna siamo intervenuti con mezzi forniti dalla sede nazionale, dipende dal tipo di emergenza. La sinergia con le istituzioni territoriali viene costantemente testata attraverso frequenti esercitazioni che nel nostro territorio sono quasi sempre di carattere idro-geologico». I programmi e le operazioni della Cri si basano su una buona capacità di analisi del rischio, sui migliori dati scientifici disponibili riguardo i cambiamenti ambientali e climatici di breve, medio e lungo termine, e su una buona conoscenza del territorio. «Tutto questo grazie al costante lavoro di formazione e addestramento. La dotazione di mezzi e attrezzature speciali rende rapide ed efficaci le operazioni di soccorso condotte su tutto il territorio nazionale con attenzione alle immediate risposte in ambito locale».