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No, Vigevano e il territorio lomellino non si troverebbero impreparati a gestire condizioni meteorologiche estreme. Così rispondono a domanda diretta i nuclei delle Protezioni civili dei comuni lomellini, impegnati in corsi di aggiornamento ed esercitazioni, che spiegano le procedure da seguire qualora ci si dovesse ritrovare a fare i conti con alluvioni o inondazioni. Nella speranza che la preparazione del territorio non sia messa alla prova, è importante sapere in che modo ci si prepara ad affrontare nubifragi e tempeste di violenza e intensità paragonabili a quelli di Valencia o dell’Emilia Romagna, di cui si è avuto un assaggio nel “ciclone con caratteristiche tropicali” dell’agosto 2023.
COSA FARE «Siamo in addestramento – spiega Fabiana Lisita, responsabile della Protezione civile di Vigevano – per essere pronti ad affrontare calamità, specie idrologiche e alluvionali. Ci esercitiamo e quando possibile organizziamo anche eventi di informazione e sensibilizzazione aperti alla cittadinanza. Se dovesse arrivare l’allerta, Regione attiva la Provincia e quest’ultima provvede poi a mettere in funzione tutti i nuclei e le squadre di Protezione civile presenti sul territorio. Due anni fa, durante il nubifragio di agosto, Vigevano ha ospitato 14 gruppi:
è stata una situazione difficile da gestire, ma alla quale abbiamo saputo far fronte, grazie anche all’ausilio della Croce Rossa e di altri enti predisposti a gestire situazioni di emergenza.
TEMPESTIVITA’ In caso di alluvioni, la Protezione civile di Vigevano provvede in primis a monitorare il livello del Ticino e deve essere operativa entro un’ora dall’allerta, in quanto «la tempestività è vitale se vogliamo essere certi di gestire correttamente le situazioni di emergenza. Comunque, saremmo pronti, il nostro personale è formato e tramite Provincia e Regione possiamo attivare anche squadre esterne». Anche i comuni del territorio lomellino lavorano allo stesso modo. «Calamità simili a quelle di Valencia e dell’Emilia-Romagna sono già successe da noi – ricorda Silvia Pandiani, referente Pc di Pieve del Cairo che si occupa anche di Mede – nel 1953 e nel 1994. Siamo allenati, facciamo le prove e teniamo a disposizione tutta l’attrezzatura necessaria. Quando si verificano eventi così improvvisi si aprono una serie di interventi e procedure per i quali siamo formati e che siamo pronti a seguire. La priorità è salvare le persone, poi gli animali e quindi si pensa al resto: a Valencia molti sono rimasti intrappolati nelle automobili».
FORMAZIONE Un altro aspetto riguarda la prevenzione, in cui un ruolo fondamentale lo gioca la formazione della cittadinanza. Il nucleo operativo di Cava investe in attività e percorsi aperti a ogni fascia d’età e rivolti anche ai bambini e alle scuole: «Siamo pronti a intervenire entro mezz’ora da quando veniamo allertati – sottolinea il responsabile Andrea Pancotti – in Spagna le autorità locali non sono riuscite a segnalare in tempo l’emergenza imminente: questo rischio da noi è molto improbabile che possa verificarsi. Il nostro è uno dei nuclei più grandi del territorio pavese ed è costituito da personale pronto a intervenire in situazioni climatiche estreme. Uno dei primi aspetti da tenere in considerazione è monitorare le condizioni degli argini del Ticino e del Po: se gli argini sono controllati è decisamente più semplice prevenire il verificarsi di alluvioni».
Edoardo Varese