I Postamat di Vigevano, di notte, non funzionano più. E’ questa l’amara sorpresa che, nelle ultime settimane, hanno sperimentato numerosi utenti desiderosi di prelevare in uno dei tre bancomat gestiti da Poste Italiane presenti in città: lo sportello automatico, nelle ore notturne (per la precisione dalle 22 alle 7 del mattino successivo), non eroga denaro né consente alcun tipo di operazione. L’unico messaggio, un “Fuori servizio su richiesta dell’elaboratore centrale”, lascerebbe vagamente supporre a un guasto o a un disservizio temporaneo: la scelta invece è ben ponderata da Poste, che al rischio concreto di spaccate e furti ha preferito spegnere i dispositivi. Almeno per un po’.
AVVISI «No, macchè ufficio stampa, questo è un centralino, i Postamat sò gestiti dagli uffici, dovete parlà con loro, io non so nulla». Parlare con gli uffici centrali di Roma, nel Belpaese, ha sempre quel retrogusto da commedia all’italiana: ma sebbene il consiglio dato dall’impiegato romano prima di riattaccare possa non sembrare così insensato, a Vigevano gli stessi dipendenti dei tre uffici di via De Amicis, via San Pio V e via San Giovanni sembrano saperne poco. Cartelli e comunicazioni esterne non ce ne sono; alcuni parlano in effetti di una nota interna, arrivata via mail, che confermerebbe la mancata operatività dalle 22 alle 7 degli sportelli bancomat. Tramite il proprio ufficio stampa, Poste ha confermato che la decisione è stata presa per ragioni di sicurezza a causa di reiterati tentativi di furti, che in termini di denaro rubato pesano pochissimo, ma molto di più se si considera gli ingenti danni agli edifici e agli uffici che tali operazioni (spesso effettuate tramite veicoli usati come arieti) causano.
SICUREZZA Se non a Vigevano, gli uffici del circondario hanno subito in tempi recenti danni importanti da furti riusciti o tentati. A Cassolnovo, nel gennaio 2024 il bancomat di Poste era stato fatto saltare, provocando una chiusura dell’ufficio che a un anno di distanza dura tuttora. Lo stesso si può dire delle Poste di Garlasco, il cui ingresso è stato sfondato in una notte del novembre 2023: la spaccata ha privato la cittadina del servizio fino al luglio dell’anno successivo. La città ducale non è comunque l’unica ad aver vissuto lo spegnimento dei Postamat di notte: una provvedimento simile e con le stesse motivazioni (evitare furti e assalti) era stato disposto nel febbraio 2024 in Puglia, nelle province di Foggia e di Barletta-Andria-Trani, e a ottobre dello scorso anno nella provincia di Ferrara. Quando (e se) i Postamat riapriranno nelle ore notturne, potrebbero però avere un aspetto diverso. In Puglia, a dicembre, gli sportelli hanno recuperato operatività h24: merito, scrive il quotidiano FoggiaToday, dell’implementamento da parte di Poste di
un sistema security mask, progettato per prevenire l’inserimento dell’esplosivo nella bocchetta dello sportello, il dispositivo nebbiogeno, che genera una fitta nebbia innocua e atossica, rendendo impossibile la visibilità e ostacolando i tentativi di furto e infine, la gabbia di protezione, una struttura in acciaio ancorata al solaio che, in caso di esplosione, impedisce l’apertura della cassaforte e riduce i danni all’ambiente circostante.
In attesa che i “bancomat-bunker” arrivino anche all’ombra della torre del Bramante, non resta che prelevare da altre parti.
Alessio Facciolo