I lavori di ristrutturazione al Tribunale di Pavia sono fermi da troppo tempo e questo preoccupa non poco la magistratura pavese. E’ il quadro emerso dall’incontro con il Consiglio Giudiziario di Milano, svoltosi martedì al Collegio Borromeo di Pavia. La Procura pavese si segnala per l’intensa attività di indagine, ma se non verranno rimesse in funzione tutte le aule presenti nel palazzo di giustizia il ritmo dei processi non potrà aumentare.
CRISI A PAVIA «Ci siamo attivati per rinnovare i fondi stanziati anni fa, pari a quasi 5 milioni di euro per gli interventi di ristrutturazione – ha sottolineato il procuratore Fabio Napoleone – il Provveditorato alle opere pubbliche ha dato incarico a un’azienda di iniziare, ma i lavori si sono fermati. Noi non abbiamo potere di intervento diretto. E’ il Provveditorato alle opere pubbliche che ci deve pensare. Ma il Provveditorato, come ha spiegato il presidente della Corte d‘Appello, nel Nord Italia soffre per una carenza di personale di circa il 50 per cento e sostiene che, in tali condizioni, non è possibile seguire le opere, che nel nostro caso andrebbero in parte anche riprogettate. Quindi ci troviamo in una situazione di stallo, che possiamo solo denunciare agli organi superiori e al Ministero a cui abbiamo scritto moltissime volte. Se avessimo più aule potremmo accelerare la celebrazione dei processi. Non a caso le udienze per il caso della rivolta nel carcere di Pavia sono state ospitate alla Sala dell’Annunciata, fuori dal Tribunale. Si era parlato anche dell’aula della Questura. Ma la giustizia deve avere i suoi luoghi». «Il palazzo soffre anche per un cattivo funzionamento degli impianti di riscaldamento e condizionamento – ha aggiunto Guglielmo Leo presidente del Tribunale Pavia -. La facciata, di pregio storico, dovrebbe essere ristrutturata. Abbiamo chiuse le stanze di cancelleria nel dipartimento penale, dopo che sono state allagate dai condizionatori d’aria».
Servirebbe una fortissima volontà organizzativa nell’affrontare questi problemi; ci ha molto preoccupato l’atteggiamento di resa che abbiamo riscontrato da parte del Provveditorato, nell’ultimo incontro avuto.
FORO DUCALE A questo punto, qualcuno si chiede, perché non rilanciare Vigevano. «Vigevano ha caratteristiche proprie per avere un suo Tribunale. Non ci mettiamo a fare la lotta con Pavia. Questo deve essere chiaro». A parlare è Giuseppe Madeo ex presidente dell’Ordine degli Avvocati di Vigevano. Che continua: «In merito ai problemi legati ai lavori del Tribunale di Pavia e al fatto che potrebbero rappresentare un’opportunità per far riflettere sulla riapertura di Vigevano, trovo che le due situazioni siano decisamente differenti. Non c’è proprio modo di conciliare le due cose, nessun nesso proprio. Sulla questione condizione del Tribunale di Pavia posso solo dire che è un ‘problema’ da anni, ma Vigevano non c’entra con questo. Vigevano ha i numeri per avere, anzi riavere il suo Tribunale, indipendentemente da quello che avviene a Pavia». E sul recupero del tribunale a Vigevano?
Stiamo aspettando che la Commissione Giustizia del Senato ci convochi per l’audizione – sottolinea Madeo – a giugno sono state approvate le richieste di ripristinare i Tribunali della Lombardia. Ora siamo in attesa della convocazione che è stata chiesta nel mese di novembre e nuovamente sollecitata recentemente dal sindaco Andrea Ceffa. Speriamo che rispondano nel più breve tempo possibile.
Intanto alla Commissione Giustizia del Senato sono iniziate le audizioni per il disegno di legge che modificherebbe la riforma della geografia giudiziaria. Il testo prevede la possibilità per le Regioni di richieste al Ministero di Giustizia il ripristino dei Tribunali in alcuni territori delle province. Il ripristino del Tribunale di Vigevano rientra come estensione geografica in rapporto al numero degli abitanti, tasso di densità delle imprese, infrastrutture e trasporti, flusso dei procedimenti e carichi di lavoro degli uffici giudiziari. A dar man forte per la riapertura del tribunale, inoltre, si sono messi anche i comuni del Magentino: una presa di posizione siglata da un incontro tra il sindaco di Vigevano, quello di Magenta e Giuseppe Madeo nello scorso mese di luglio, che ha evidenziato l’importanza strategica sotto vari profili, di riaprire il tribunale vigevanese.
Isabella Giardini