1Contenuto riservato ai sostenitori de L'Araldo
2Per paesi e cittadine più vivibili
La città ducale potrebbe cambiare pelle ripensando la viabilità e in questo senso il Piano del traffico va nella direzione giusta: più attenzione a sicurezza, pedoni, bici, meno soste al semaforo (che inquinano) e più percorribilità a velocità costante per le auto; la sfida è attuarlo. Quindi l’introduzione della tariffa puntuale per avere una Tari più equa (come a Treviso). Ancora, un’attenzione al sociale a partire dalla natalità, puntando sul recupero delle imposte eluse o evase per consentire di avere asili nido gratis per tutti e senza lista d’attesa (come a San Lazzaro di Savena). La Lomellina chiede invece trasporti capillari e funzionanti, centri di aggregazione per giovani e anziani per rafforzare il tessuto sociale, negozi per offrire servizi a chi vive nell’Area interna.
3Gioventù tra ansia e violenza
Per i giovani il presidente Mattarella ha parlato di «precarietà e incertezza» in un paese in cui essere giovani, lo dicono le statistiche, è più difficile: dall’avere un lavoro a costruire una famiglia. E in cui aumentano ansia e violenza; il 6 dicembre L’Araldo ha presentato uno studio campione del centro Transcrime, il quale ha rilevato che a Milano non aumenta il numero di reati commessi, ma la violenza, una situazione simile a quella che si è verificata a Vigevano nell’ultimo anno dove, secondo il responsabile scuola della Pastorale giovanile, don Riccardo Campari, «son saltati il rapporto tra giovani e adulti, il ritrovo in luoghi sicuri». La Diocesi è impegnata in questo ambito a più livelli, non ultimo il centro multifunzionale giovanile all’Istituto Negrone.
4Servizi dedicati per la terza età
A Vigevano il 23.2% della popolazione ha più di 65 anni, a Mortara il 23.7%, a Garlasco il 25.4%. Un quarto della popolazione è anziana e ha bisogno di servizi dedicati: un centro per le malattie neurodegenerative; a Vigevano è ripartito dopo alcuni anni d’interruzione, ma non può sopperire alla domanda di tutta la Lomellina, destinata ad aumentare. Poi servono centri dedicati alla socialità e allo svago (le “Università per il tempo libero e la terza età” , come a Vigevano e Cilavegna, o dei “Centri sociali” diurni) così come una rete di trasporti che consenta di raggiungere le strutture ospedaliere, spesso distanti, in tempi congrui: Cisl Lombardia ha spiegato che in Provincia il 40.5% di chi ha rinunciato alle cure nel 2022 lo ha fatto per difficoltà organizzative.
5I tempi lunghi della sanità
Tempi d’attesa e motivi economici ostacolano la sanità italiana. La Lombardia ha posto come obiettivo l’istituzione del Cup unico, in modo da avere un’unica centrale di prenotazione tra pubblico e privato convenzionato per consentire il monitoraggio delle agende e ridurre le liste, ma servirà che le amministrazioni comunali si impegnino a chiedere che i servizi siano erogati in strutture raggiungibili e a sostenere i cittadini nell’avere accesso al diritto alla salute, magari da un lato favorendo la nascita di “sportelli salute” (che si occupano proprio del rispetto dei tempi previsti dalle prescrizioni mediche) e dall’altro lavorando di concerto con Asst per rendere più appetibili i tanti “ambiti carenti” della Lomellina (ad aprile erano qui 31 su 75 in Provincia).