Lo ha detto subito dopo l’arresto, lo ha ripetuto recentemente in un evento avvenuto a Padova e lo ha ribadito durante le giornate di Firenze, in occasione della sua consacrazione a segretario della Lega. Il vicepresidente del Consiglio Matteo Salvini non si è dimenticato di Andrea Ceffa e lo invita a tenere duro. L’invito, in puro stile leghista, è chiarissimo: «Andrea, mola no!». Un’entrata a gamba tesa contro «la magistratura politicizzata». Intanto il sindaco Ceffa si trova agli arresti domiciliari nell’ambito di un’inchiesta per corruzione e abuso d’ufficio. Il leader leghista ha definito Ceffa una «persona assolutamente per bene» che «uscirà a testa alta da questo calvario giudiziario». A Padova, il “capitano” era partito dal caso Ceffa per rilanciare la necessità della riforma della giustizia, precisando:
Spero che un veneto come Carlo Nordio porti a casa questa riforma, perché non possiamo essere in balia della magistratura politicizzata.
IL GIP LA PENSA DIVERSAMENTE Le dichiarazioni di Salvini contrastano apertamente con le decisioni della magistratura. Il Giudice per le Indagini Preliminari di Pavia ha infatti recentemente respinto la richiesta di revoca degli arresti domiciliari per Ceffa, confermando la misura cautelare. Secondo il magistrato pavese, esistono «gravi indizi di colpevolezza» legati a un presunto sistema di favoritismi per garantire un incarico di consulenza (del valore di 6.240 euro) alla consigliera comunale Roberta Giacometti, al fine di assicurarsene la fedeltà politica. Le prove includono intercettazioni in cui Ceffa e altri discutono di come «piazzare» la Giacometti, con conversazioni che – secondo il giudice – rivelano «spregiudicatezza e disprezzo per le regole». Il tribunale ha inoltre evidenziato il rischio che Ceffa, se libero, possa influenzare testimoni o reiterare comportamenti illeciti, data la sua posizione istituzionale.

ATTESO L’ESITO DEL RIESAME La risposta del sindaco e del suo avvocato è stata una richiesta analoga al Tribunale e del Riesame, ma per il momento, ci fa sapere l’avvocato Angeleri, non c’è nessuna novità. Ceffa, in una lettera aperta, aveva ribadito la sua innocenza, denunciando un «pregiudizio» che danneggia la sua reputazione. «Ho sempre agito con lealtà e trasparenza», ha affermato Ceffa, sottolineando di essere stato eletto democraticamente e di voler «combattere per dimostrare la verità». Nel frattempo la custodia cautelare si sta avviando verso il quinto mese e la vicenda continua a dividere l’opinione pubblica: da un lato chi vede un sindaco vittima di un eccesso giudiziario, dall’altro chi ritiene che il rigore delle indagini sia necessario per garantire la legalità.
E INTANTO A PALAZZO… Intanto la vice Marzia Segù non riesce a frenare l’entusiasmo su quello che si sta facendo «per mantenere unità la città. A palazzo stiamo lavorando su diversi fronti. Stiamo lavorando alacremente per programmare l’estate e in cantiere abbiamo molte iniziative: eventi sportivi, culturale e tanto altro. C’è poi l’importante lavoro che stiamo facendo sul Pgt, è in via di completamento il restauro di Palazzo Esposizioni e ci sono tante altre iniziative». Insomma, secondo il vice sindaco, la città sta rifiorendo.
SINDACO IN PECTORE? Insomma la facene funzioni Marzia Segù, che tiene a precisare di essere al di sopra delle parti politiche (per il momento è in Forza Italia, ma in futuro chissà…) in attesa di Ceffa sta studiando da sindaco. «Questo lo dice lei…», precisa schermendosi. Per ora l’equilibrio in Comune è stato riattivato, dopo il riassetto conseguente al congresso dei berlusconiani. Per il futuro, staremo a vedere.
Massimo Sala