Coronavirus: nell’ultima settimana ricoveri in calo, ma novembre mese nero

Positivi e ricoveri in calo nell’ultima settimana di novembre.

Ma è l’unica notizia positiva di un mese in cui sono morte 12865 persone, il 23% di tutte le vittime ufficiali del Sars-CoV-2 in trenta giorni e con ancora 788471 soggetti positivi, di cui lo 0.5% in terapia intensiva (3744 pazienti) e il 4.2% ricoverati in altri reparti (33187; dati al 30-11).

Sono in tutto 55576 i decessi causati dalla Covid-19, a novembre in crescita del 43.9% in Italia e del 24.6% in Lombardia, un incremento che è stato superato solo nei mesi di aprile e marzo e che è nettamente superiore a quello registrato negli ultimi mesi, da ottobre (+7.6% e +3.4%) a settembre (+1.2% e +0.5%), da agosto (+1.0% e +0.4%) a luglio (+1.1% e +1.0%). Il numero dei deceduti è in ascesa nel confronto mensile, mentre resta stabile in quello settimanale, segnando +10.2% a livello nazionale (in precedenza +10.3% e +9.5%) e +5.8% a livello regionale (+6.2% e +5.6%), e questa stabilità indica che il momento “critico” della seconda ondata non è ancora passato perché questo è l’ultimo degli indicatori ad assestarsi, come se accumulasse tutta l’inerzia del contagio.

SEGNO MENO Altri invece sembrano invertire la tendenza, ma questo accade anche a causa dell’aumento del numero di morti. I positivi italiani diminuiscono dell’1.1% negli ultimi sette giorni, i lombardi del 16.3%, ma nel complesso di un novembre in cui sono aumentati del 124.4% e del 52.9% rispetto a ottobre. A incidere è altresì l’incremento dei soggetti guariti, che in trenta giorni sono stati il 161.7% e il 170.8% in più in Italia e in Lombardia (questa settimana +29.6% e +26.3%).

Nel frattempo ha toccato l’apice anche la relazione tamponi fatti / casi trovati, che è stata del 15% nella penisola e del 18.8% nel quadro lombardo, mentre la scorsa settimana è scesa al 12.1% (15.0% e 16.3% negli intervalli precedenti) e al 12.8% (19.8% e 20.4%).

Per lasciarsi alle spalle buona parte delle misure introdotte dal Governo questo rapporto dovrebbe scendere al di sotto del 3%, a quel punto il flusso dei contagi si potrebbe tracciare in maniera efficace isolando i focolai al momento della loro insorgenza, un’attività fondamentale per la cosiddetta «convivenza col virus» e che in ottobre e novembre è saltata in gran parte d’Italia.

DEGENTI Un altro elemento chiave è la diminuzione della pressione sugli ospedali, che devono tornare a essere in condizione di trattare tutte le patologie e non solo la Covid-19. In novembre i ricoveri in terapia intensiva sono cresciuti del 103.1% in Italia e del 131.1% in Lombardia, quelli negli altri reparti dell’84.7% e dell’84.3%, mentre nell’ultima settimana sono in calo sia quelli in rianimazione (-1.7% e -4.1%) sia quelli ordinari (-4.4% e -10.8%).

Gds

Le ultime

Vocazioni / Maddalene, un caso non isolato

Il polverone mediatico suscitato dalla decisione, presa dalla Madre...

Fasciolo sanitario, tutelare i propri dati è possibile

Scegliere il destino dei propri dati è diritto di...

Pellegrinaggi alla Bozzola di Garlasco

Il mese di maggio è, da tradizione, il mese...

L’Intervista / Michele Linsalata: «Il rinnovo parta dalla cultura»

Michele Linsalata, lei da anni coordina le attività di...

Login

spot_img
araldo
araldo
L'Araldo Lomellino da 120 anni racconta la Diocesi di Vigevano e la Lomellina, attraversando la storia di questo territorio al fianco delle persone che lo vivono.