La Roggia di Valle una storia democratica

Un significativo esempio di partecipazione democratica per annaffiare i propri campi e costruire la propria comunità. È la storia delle rivolte contadine e della Roggia di Valle nel XVI secolo, che sarà illustrata sabato 4 maggio, alle ore 21, nella sala polifunzionale “Alessandro Savini” dal professor Francesco Marinone.

IL RELATORE L’incontro, organizzato dalla biblioteca “Giuseppe Marucchi” in collaborazione con l’assessorato alla cultura del Comune di Valle Lomellina, rappresenta per la cittadinanza non solo l’occasione per ascoltare una pagina importante della propria storia, ma anche un gradito ritorno, dal momento che il professor Marinone è stato per anni direttore didattico alla scuola primaria, trasmettendo in quanti l’hanno conosciuto e hanno lavorato al suo fianco un significativo esempio di dedizione alla professione. Laureato in storia medievale, Marinone ha sempre coltivato con passione gli studi storici, tanto da avere all’attivo numerose pubblicazioni (tra le quali le biografie della beata Caterina Nai Savini, di san Getulio Martire e del poeta-soldato Piattino Piatti).

LOTTE PER L’ACQUA L’argomento scelto per la serata rimanda ad uno dei periodi chiave della storia di Valle, vale a dire i secoli XV-XVI, che videro il progressivo affrancamento della comunità paesana dal giogo signorile (rappresentato dalla famiglia degli Strada di Scaldasole), le richieste di una maggiore partecipazione all’amministrazione del territorio e la nascita e l’irrobustirsi tra gli abitanti di un sempre più accentuato senso identitario. Un momento estremamente importante in questo processo è la costruzione, a partire dal 1572, della Roggia, fondamentale arteria idrica del territorio, destinata a favorire lo sviluppo agricolo del paese, permettendo, tra l’altro, di estendere la superficie coltivata a riso. Naturalmente, essendo l’acqua un bene imprescindibile, e la sua gestione una forma di controllo capillare del territorio da parte dei signori locali, il percorso che porta alla concessione dello scavo della Roggia è costellato da controversie legali, accordi più o meno duraturi tra le parti in causa, forti resistenze da parte di chi teme di vedere danneggiati i propri interessi, e liti di varia gravità che, in alcuni casi, non mancano di sfociare in aperte rivolte. Infine, il 15 febbraio 1570 nel castello di Sartirana viene siglato l’accordo tra i rappresentanti della comunità di Valle e il conte Arborio di Gattinara, che cede alla comunità stessa, dietro pagamento di un affitto annuo, la gestione di alcune acque che scendono dal territorio di Cozzo. I rappresentanti vengono eletti dall’assemblea dei capifamiglia, convocati nella chiesa di san Rocco il giorno precedente.

IMPARARE Marinone ripercorrerà con precisione e chiarezza le tappe che hanno portato in modo tutt’altro che lineare all’esito finale: ne risulterà un racconto documentato e avvincente al tempo stesso, attraverso il quale la cittadinanza di Valle (e non solo) potrà acquisire utili informazioni su un elemento fondamentale del proprio territorio, la Roggia appunto, lungo la quale si è sviluppata, dalla fine del XVI secolo in avanti, la storia del paese.

Davide Zardo

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