Coronavirus Pavia / Epidemia sotto controllo, che Natale ci attende?

Conciliare le esigenze sanitarie con quelle sociali ed economiche, soprattutto in vista del Natale. Lo chiedono da più parti, ma è significativo che su una lunghezza d’onda simile si ponga anche il direttore generale dell’Ats di Pavia Mara Azzi:

Se giudichiamo dal punto di vista esclusivamente sanitario ha senso che le restrizioni ci siano e siano severe, ma la vita non è fatta solo di questo, bensì anche di condivisione, di momenti religiosi, di affetti e di relazioni

03 PP Coronavirus - Ats Pavia direttore generale Mara Azzi
Il direttore generale Azzi

La chiave interpretativa secondo Azzi dovrebbe essere quella dell’equilibrio. «Voglio fare una premessa – precisa – più attenzione c’è e meno rischi corriamo. Tuttavia credo che non si possa vedere il problema solo da un punto di vista, a prescindere che sia sociale, economico o sanitario, perché basandosi solo su di uno si originano problemi su altri fronti». Un esempio che può aiutare a comprendere il senso del ragionamento è quello delle case di riposo; dopo la prima ondata e l’impatto devastante che ha avuto sulle rsa soprattutto in Lombardia, è prevalsa la linea della massima tutela e solo in estate – e non in tutte le strutture – i degenti hanno potuto di nuovo ricevere le visite dei familiari, subito sospese con il nuovo aumento dei casi. Questo da un lato ha tutelato quanto più possibile la salute degli anziani, ma dall’altro li ha consegnati alla solitudine e li ha privati dell’affetto dei cari e della presenza fisica di punti di riferimento che sono fondamentali nel benessere di una persona fragile.

IL CONTESTO Al momento l’epidemia in provincia di Pavia resta sotto controllo, ma ciò non toglie che qualunque riapertura avrebbe un costo. «I dati sono stabili – conferma Azzi – e l’indice di contagio è in calo in maniera significativa. Stiamo registrando gli effetti del lockdown delle scorse settimane e questo è positivo, ma mi preoccupa la riapertura». Con l’allentamento, anche parziale, delle misure di contenimento è plausibile che ci sia una ripresa dei contagi come «è ovvio finché non ci sarà il vaccino anti-Covid e la prevenzione resterà l’unico strumento». Unita al tracciamento da parte delle autorità: «C’è stato qualche problema alcune settimane fa, ma ora riusciamo a monitorare le persone entro le 48 ore oppure prima». Si potrà ottenere lo stesso rendimento anche quando arriverà la ripresa delle lezioni in presenza per le superiori, magari usando i tamponi rapidi?

Li usiamo già – dichiara il direttore generale – per le scuole ogni volta che ci sono possibili focolai, potrebbe essere una soluzione anche come azione di screening, da condurre magari a cadenza regolare

DATI Intanto nell’area pavese i casi attivi sono 11785 (dato 30-11), il 10.7% in più rispetto a una settimana fa, mentre i ricoveri diminuiscono dell’8.9%, segnando -10.1% nei reparti ordinari (382 degenti) e rimanendo stabili in terapia intensiva (58). Nel corso di novembre le ospedalizzazioni sono aumentate dell’80% rispetto a ottobre, del 164% in rianimazione e del 71.3% negli altri reparti a fronte di un +131.1% e +84.3% in Lombardia. I focolai attivi sono 32 di cui 17 in case di riposo, gli stessi di sette giorni fa, mentre sono 24 le classi poste attualmente in quarantena, per un totale di 472 studenti e 4 operatori scolastici.

VACCINAZIONI Procede anche la campagna vaccinale anti-influenzale, Ats ha consegnato a medici di medicina generale, rsa e ospedali tutte le dosi ricevute e aspetta nuove forniture, perché c’è ancora richiesta da soddisfare. Pronti i Covid Hotel: «Le strutture sono a posto – conferma Azzi – aspettiamo le richieste appena arriveranno».

Giuseppe Del Signore

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