Coronavirus Vigevano / A maggio contagi e decessi in netta frenata

In maggio i positivi si sono quasi dimezzati in Italia e ridotti di un terzo in Lombardia.

Nell’arco di un mese si contano 533mila casi attivi in meno nella penisola e 170mila nel solo contesto regionale,

un segno del ripiegamento dell’epidemia, accompagnato da altri segnali tutti nella stessa direzione, con la sola eccezione dei ricoverati in terapia intensiva negli ospedali lombardi, appena uno in meno di quelli che si contavano all’inizio di maggio e uno in più rispetto alla scorsa settimana, ritornando a quota 35.

ORIZZONTE SERENO Una piccola nube in uno scenario che sembra volgere al bello. I positivi sono il 43.3% in meno a livello nazionale e il 33% a livello regionale, mentre in rianimazione nel primo caso c’è una netta flessione, -30.3% passando da 366 pazienti in cura a 255, e la stessa si ritrova nei reparti Covid, -45.8% italiano (da 9738 a 5281) e -48% lombardo (da 1183 a 615). C’è una decisa flessione anche del ritmo dei contagi, che passano rispettivamente da +14.6% di aprile all’attuale +5.4% e da +10.6% a +4.3%, tendenza che si ritrova altresì a livello locale: Vigevano va da +10.9% a +4.3%, Mortara da +8.1% a +4.0%, Garlasco da +10.1% a +3.6%, Gambolò da +11.5% a +4.5%.

IN FRENATA Rallenta anche il passo dei decessi, in provincia di Pavia sono state 48 le vittime di maggio, +1.6% contro il +2.2% di aprile, lo stesso valore di marzo e molto vicino a quello di gennaio (+1.5%), il più basso del 2022. Questo anche se negli ultimi sette giorni i deceduti sono stati 14 contro i 12 della settimana precedente, portando il totale di quanti hanno perso la vita con diagnosi di Covid-19 a 3086. In Italia si scende da +3% a +1.8%, in Lombardia da +2% a +1.4%.

UNA PRIMAVERA FA Tuttavia la differenza più marcata si coglie guardando a dodici mesi fa, quando nello stesso periodo morivano 54 pavesi contro i 48 attuali, 741 lombardi contro i 561 di oggi, 5321 italiani contro i 3019 odierni, il tutto con un numero di positivi molto più basso, rispettivamente 1896, 31mila, 234mila. Nel maggio del 2021 c’erano meno malati e più morti, il contrario di quanto accade in questo momento in virtù della protezione assicurata dai vaccini contro il rischio di sviluppare una malattia severa.

VERSO L’ESTATE Quanto basta per spingere l’Iss a guardare con ottimismo almeno a breve termine. «Continua la diminuzione dell’incidenza – si legge nell’ultimo report settimanale – con una trasmissibilità al di sotto della soglia epidemica. Il tasso di occupazione dei posti letto sia in area medica che in terapia intensiva è in diminuzione». Al momento la fascia d’età più esposta al coronavirus è quella tra i 10 e i 19 anni, mentre a esserlo di meno è quella tra i 20 e i 29.

Giuseppe Del Signore

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