Resta il coprifuoco, non ci si potrà spostare neppure tra comuni a Natale, Santo Stefano e Capodanno.
Questo è quanto prevede il Dpcm che entra in vigore domani, 4 dicembre, e lo sarà almeno fino al 6 gennaio.
Pranzi e cene saranno ad accesso limitato, col governo che raccomanda di mangiare solo coi conviventi. Quindi niente parenti, niente amici e niente feste, vietate tanto in luoghi pubblici quanto in quelli privati, anche se la verità è che tutto sarà nelle mani dei cittadini, dal momento che lo Stato non può “entrare” in casa loro e che spetterà al buon senso delle persone soppesare da una parte i rischi per la salute propria e altrui e dall’altra la legittima aspirazione a un momento di festa, come ha riconosciuto anche il presidente del Consiglio Giuseppe Conte. Per chi non seguirà la «forte raccomandazione», per usare le parole del premier, e aprirà le porte a familiari o altri, i consigli sono quelli che ormai dovrebbero apparire “scontati”:
indossare la mascherina quando si è in compagnia di non conviventi, igienizzare le mani di frequente, usare stanze che abbiano dimensioni adeguate rispetto al numero di convitati, arieggiare di frequente i locali, niente baci e abbracci.
Per quanto riguarda le messe di Natale, occorrerà gestire l’affluenza alle celebrazioni del Natale e arriveranno disposizioni più precise nei prossimi giorni, la Cei suggerisce «ai parroci di “orientare” i fedeli a una presenza ben distribuita».
REGALI I negozi saranno tutti aperti fino alle 21, compresi centri commerciali e grandi magazzini che però rimarranno fermi nei weekend e nei festivi. Spazio quindi ai regali, nella speranza che questo spinga i consumi nelle ultime settimane di un 2020 terribile per l’economia, anche se almeno in teoria non dovrebbe esserci occasione per consegnarli a nessuno, visto che ci si potrà spostare per lavoro, salute, necessità o per assistenza a persone non autosufficienti. Parziale apertura per i ristoratori nelle Regioni gialle – nella seconda metà di dicembre dovrebbero rientrare tutte in questa fascia – dove potranno ricominciare col servizio al tavolo, anche a Natale, Santo Stefano e capodanno, ma solo a pranzo e con massimo 4 persone per tavolo; potranno continuare oltre le 18 con asporto e consegna a domicilio.
Al palo i centri sciistici fino al 7 gennaio, tutti chiusi così come i teatri e i cinema; gli alberghi saranno aperti, ma il 31 non potranno aprire i ristoranti e dovranno limitarsi al servizio in camera.
Niente “settimane bianche” né film di Natale, dal 21 blocco agli spostamenti tra Regioni, il 25, 26 dicembre e 1 gennaio anche tra i Comuni, sempre vigente il coprifuoco dalle 22 alle 5, che il primo dell’anno sarà esteso fino alle 7. Chi rientrerà dall’estero dovrà mettersi in quarantena.
Gds