Gropello pronta ad adottare il nuovo Pgt

Tutto pronto a Gropello per l’adozione del nuovo piano di governo del territorio. Nei giorni scorsi è arrivato il via libera con una Valutazione ambientale strategica da parte della Regione e del Parco del Ticino positiva. Il nuovo documento il cui iter procedurale aveva preso inizio circa due anni fa comprende il contenimento delle previsioni residenziali, la razionalizzazione dell’offerta di spazi per le attività produttive la migliore qualità in tema di sicurezza e vivibilità negli spazi pubblici. In seconda battuta anche l’ apertura dell’abitato verso le aree naturali che seguono la scarpata morfologica dei paesaggi rurali della vallata verso il Ticino e la messa a sistema dei valori storici e paesaggistici presenti nel territorio (centro storico, luoghi del Risorgimento, Via Francigena, chiese, cascine, fontanili, zone di protezione della fauna). Si parla poi del ripensamento dell’ aree per piani di insediamento produttivo e terziario; spazi pubblici della città più vivibili e sicuri; uso pedonale e ciclabile del verde attorno all’abitato; tutela di beni di valore storico, paesaggistico e naturali; rigenerazione energetica ambientale e rafforzamento del patrimonio edilizio esistente.

Chiara Rocca

«Questi elementi uniti ad altri indicatori importanti – spiega il sindaco Chiara Rocca – hanno fatto si che il nostro Comune ricevesse il si da parte degli enti preposti al controllo del progetto, specialmente per la parte dell’impatto ambientale. Entro i primi di agosto porteremo il nuovo Piano di governo del territorio all’attenzione del consiglio comunale per l’adozione definitiva». Si parla di uno sviluppo della città dei Cairoli, che, in previsione futura, verrà effettuata con criteri che puntano all’ecosostenibilità ed ad un adeguato sfruttamento del suolo pubblico. «I punti cardine del nuovo documento – conclude Chiara Rocca mirano alla salvaguardia dell’ambiente attraverso un’analisi delle aree di tutela e di valorizzazione del territorio entro il Parco del Ticino, ripensando lo stesso come una risorsa, piuttosto che come un impedimento allo sviluppo territoriale».

Mauro Depaoli

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