Non pretendiamo naturalmente di suggerire al Presidente della Repubblica come gestire la crisi di governo in atto, in particolare quando incontrerà i rappresentanti di tutti i partiti durante le consultazioni.
Ci piacerebbe però che sul tavolo del Presidente ci fosse un foglio, non quello delle caselle da riempire per trovare quei cinque o sei voti che possano garantire la nascita di un nuovo governo,
ma vorremmo ci fosse il testo della prolusione con la quale il presidente dei vescovi italiani, il cardinale Bassetti, ha aperto i lavori del consiglio permanente della Cei, lunedì scorso.
Un suggerimento non per spirito di parte e tantomeno di carattere confessionale, ma per le tematiche “vere” che il Card. Bassetti elenca e denuncia in quel discorso. Le chiama “fratture” e si riferiscono alla situazione sociale e sanitaria di oggi nel nostro Paese, in tempo di pandemia.
Il presidente della Cei parla infatti di “frattura sanitaria”, di “frattura sociale” di “frattura delle nuove povertà” e di “frattura educativa”
Dobbiamo riconoscere che il Cardinale ha saputo guardare in faccia alla realtà e denunciare una situazione che esige interventi rapidi e soprattutto seri, per ricucire una situazione in questi stessi campi elencati che assume il significato della drammaticità
Forse le fratture sociali, nuove povertà e quella educativa, sono ancora più gravi di quella sanitarie, in quanto quest’ultima si potrà curare (speriamo in tempi rapidi) con un vaccino, ma le altre esigono percorsi e interventi ben più complessi e approfonditi
Anzitutto una domanda: queste “fratture” sono diventate così laceranti solo per un terremoto improvviso e inaspettato causato dal covid? Oppure lo stesso covid ha trovato “terreno adatto” per provocare questo sconquasso, non solo per la salute?
Il sistema sanitario nel nostro Paese, ad esempio, com’era prima del covid? La situazione sociale era lacerata già in qualche settore? La dimensione educativa dei più giovani su quali valori e sistema organizzativo poggiava…?
Sono tematiche delle quali il Presidente della Repubblica deve farsi carico, assicurando che qualsiasi governo si possa formare sia in grado di affrontarle con decisione e competenza.
Se non ci si impegna a rimarginare, in qualche modo queste “fratture”, avviando almeno un progetto serio, di carattere sociale e culturale, ben difficilmente riusciremmo a sconfiggere davvero il covid… magari lo si potrà neutralizzare per un po’ di tempo, ma poi con crepe già in corso, sarà davvero difficile rimarginarlo veramente.
Ecco, caro Presidente Mattarella, ascolti pure tutti i delegati dei partiti, ma poi tiri fuori l’asso dalla manica, mettendo davanti loro queste “fratture” e poi capirà davvero chi potrà essere in grado di governare l’Italia in tempo di covid!
Dep