Niente fondi per la rigenerazione: Ceffa va avanti, ma la minoranza attacca

«Nessun mal di pancia in maggioranza, né tantomeno critiche al governatore Fontana, che ho incontrato martedì». Così il sindaco Andrea Ceffa smentisce una crisi tra il Comune di Vigevano e Regione Lombardia, dopo la “bocciatura” arrivata la scorsa settimana per un progetto di rigenerazione urbana e inclusione sociale che ha visto invece riconosciute 12 città (tra cui Pavia) con un contributo di 170mila euro: circa 15 milioni per ogni progetto, e Vigevano al 13° posto per un punto. «Qualcosa non quadra, – aveva dichiarato Ceffa – chiederò spiegazioni». E la richiesta è stata girata ad Attilio Fontana martedì scorso, con un incontro a Milano, nella sede della Regione. «Ho fatto presente la necessità di un approfondimento del progetto presentato. Il mio disappunto non era per una scelta politica ma tecnica, effettuata dall’apposita commissione».

Nessuno “sgambetto” dalla Regione, dunque, nell’eterna contrapposizione tra Vigevano e Pavia. Almeno secondo Ceffa. Per la capogruppo di maggioranza Daniela Carignano, inoltre, «nessuno dei nostri si è lamentato», e neppure secondo quanto riferito dall’assessore Andrea Sala, nonostante dall’opposizione qualcuno parli di «mal di pancia in maggioranza». Un mal di pancia che nascerebbe soprattutto dal fatto che 12 sindaci la scorsa settimana sono stati invitati in Regione per una conferenza stampa in cui hanno praticamente esultato per il risultato ottenuto. E Vigevano è rimasta ancora una volta fuori dai giochi. «Ma non tutto è perduto – commenta il sindaco – ed è possibile che in seguito siano disponibili altre risorse. Noi realizzeremo comunque questo progetto, indipendentemente che la Regione lo finanzi oppure no». Da qui una conferenza stampa a cui ha preso parte in collegamento video l’ingegner Paolo Cottino di KCity, che ha curato la presentazione del progetto, imperniato sul coinvolgimento di fondazioni, istituti e associazioni, e sulla suddivisione della città in una serie di ambiti su cui intervenire con proposte di coesione sociale.

«La minoranza – aggiunge il sindaco Andrea Ceffa – ha presentato anche una mozione di sfiducia nei miei confronti, chiedendomi le dimissioni da sindaco. Ma con tutto il loro pontificare questi consiglieri non sanno fare il loro lavoro, perché una mozione va presentata da almeno due quinti del consiglio comunale, cioè una decina di componenti, mentre qui i firmatari del documento sono solo otto o nove. La mozione andrà riformulata e ripresentata, altrimenti non verrà presentata in consiglio comunale. Oltretutto quel testo contiene parecchie inesattezze, a partire dal fatto che non abbiamo partecipato a un bando, ma a una manifestazione d’interesse. Come consiglieri comunali bastava che presentassero in segreteria una richiesta di accesso agli atti».

I partiti di minoranza hanno infatti chiesto le dimissioni del sindaco Andrea Ceffa, convocando nella giornata di martedì scorso una conferenza stampa dopo la notizia della bocciatura da parte di Regione Lombardia del progetto presentato dall’amministrazione comunale di Vigevano per la selezione di strategie di sviluppo urbano sostenibile da promuovere attraverso i Fondi Strutturali e di Investimento Europei per il periodo 2021-2027: un piano di rilancio di 15 milioni di euro. «Chiediamo le dimissioni del sindaco perché “farsi scappare” 15 milioni di euro è davvero troppo grave per la città – ha detto Alessio Bertucci – inoltre non si è pensato a organizzare un dibattito: non solo con i gruppi di opposizione, ma anche con la maggioranza. Continuiamo a perdere bandi, la mozione che presenteremo in consiglio comunale dà un grosso segnale alla città e non sarà l’unico».

Dopo di lui ha preso la parola Silvia Baldina: «il progetto presentato dall’amministrazione è di sedici pagine, nelle quali si capisce poco, il progetto è stato pensato e organizzato male: è impensabile che l’amministrazione abbia pagato una società esterna dieci mila euro per far realizzare un progetto che poi ha avuto questo destino». Luca Bellazzi ha sottolineato «è mancato il coinvolgimento della città, ma qui siamo davanti a un progetto epocale, di quelli che capitano molto raramente: occorreva coinvolgere la minoranza, la maggioranza, i cittadini, le associazioni di categoria, è impensabile chiudersi in uno stanzino con due, tre persone e far tutto da soli. Ci rendiamo conto di quello che è successo? Io non riesco a capire il senso: perché hanno agito così? Ce lo devono spiegare. Per questo chiediamo le dimissioni di Ceffa: proprio perché, in veste di sindaco, rappresenta quanto è avvenuto in tutta la sua gravità».

Luca Mazzola ha proseguito: «Da troppi anni continuiamo a ricevere pacche sulle spalle ma, oltre a quello, si conclude ben poco: o non contiamo niente, o, in Regione non siamo rappresentati: non ci considerano nemmeno. In questo progetto è venuta meno la progettualità che qualifica, un lavoro: e la conclusione, come sono andate le cose, è la dimostrazione di quanto sto dicendo».
Furio Suvilla ha detto «se una amministrazione pensa di non confrontarsi, non solo con chi siede in consiglio comunale, ma anche con tutte le altre associazioni, non si porterà a casa mai nulla. Noi abbiamo sempre detto di essere disponibili a collaborare, ma la bocciatura di questo progetto è un fatto grave dalle ripercussioni pesanti per tutto il territorio. Regione Lombardia ha dimostrato che Vigevano è fuori da tutto: che Ceffa e Sala non contano nulla: è un segnale molto grave».

Davide Zardo, Isabella Giardini

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