Ecco una “House” che si fa “Home”

Tra i progetti della Caritas finanziati dall’8 per mille ce n’è uno che riguarda l’accoglienza delle donne in difficoltà, “House che si fa Home”. Così don Moreno Locatelli, direttore della Caritas diocesana di Vigevano:

«Un articolo che parla di ciò che fa Caritas e ci troviamo ancora parole in inglese? Beh ma anche a Caritas è chiesto di stare al passo con i tempi, e lo dice anche Papa Francesco che non è proprio l’ultimo arrivato. Ed è per questo che anche questa settimana, parlando dell’accoglienza alle donne, vogliamo raccontare di uno spazio in cui da anni è attiva la nostra Caritas locale con una modalità in continuo divenire. Diverse sono le progettualità che ruotano intorno a questo ambito ma, più che a questo aspetto, vorremmo prima di tutto dare evidenza a ciò che racchiude la parola “accoglienza”».

Abbiamo provato a cercare la definizione direttamente nel vocabolario: «L’accoglienza è un’apertura: ciò che così viene raccolto o ricevuto viene fatto entrare – in una casa, in un gruppo, in sé stessi” e ancora “cogliere, raccogliere”. Questo ci rimanda al concetto dell’educare che concretamente viviamo nell’accogliere le nostre donne». Ancora una volta chiediamo aiuto al nostro caro dizionario: “trarre fuori, allevare “ e ancora “sviluppare, affinare con l’insegnamento”. Ma, perché c’è sempre un ma, come stanno insieme questi due concetti: uno che ci rimanda al fare entrare e l’altro al tirare fuori?

«Accogliere ed educare usati insieme – sottolinea don Moreno – esprimono il concetto di accoglienza nel suo significato più profondo, che non si esaurisce in un’azione ma che è atteggiamento mentale, è la capacità di decentrarsi per incontrare l’altro, chiunque esso sia. Quali sono allora gli spazi fisici, e non, in cui questo concetto di accoglienza prende vita? Sono le nostre case di accoglienza: Casa di Booz e Casa Anna dove ospitiamo donne sole o con minori che vivono situazioni di disagio sociale, abitativo e lavorativo». Qui le donne arrivano con tutte le loro fragilità, le loro fatiche e hanno la possibilità di “riprendersi in mano”, di ripartire da sé stesse; entrano in una casa, vengono “raccolte”, possono fermarsi, accantonare i pensieri e le preoccupazioni che le hanno portate lì.

Don Moreno Locatelli

Rientrare in sé stesse per poi ripartire. Operatori qualificati condividono la quotidianità in un clima famigliare e accompagnano le donne nel loro percorso verso l’autonomia. La ricerca di un lavoro o il mantenimento di quello già attivo, la gestione e l’organizzazione dei tempi e degli spazi personali e comuni, la cura dei propri figli sono le attività che scandiscono il ritmo della giornata. Ad ogni nucleo accolto è riservato uno spazio personale (la propria stanza ed il proprio bagno) e sperimentano la condivisione di altri spazi come la cucina, il salone, la lavanderia, il giardino. Casa di Booz e Casa Anna non sono realtà a sé stanti ma sono inserite in un contesto comunitario che coinvolge sia gli enti formali (servizi sociali, servizi specialistici, altri servizi e progettualità di Caritas) sia le risorse informali del territorio (a partire dalla rete amicale e/o famigliare parrocchie, associazioni).

Questo coinvolgimento genera una collaborazione fondamentale per promuovere il percorso di cambiamento delle donne affinché si rendano autonome e si reinseriscano attivamente nella propria comunità di appartenenza. «A questo punto – conclude don Moreno – vi starete chiedendo Home e House cosa c’entrano con tutte queste belle parole? C’entrano, eccome! Le nostre case di accoglienza offrono uno spazio fisico, nel senso stretto del termine (house) ma, è attraverso il lavoro educativo, in rete con le altre realtà, che diventa home inteso come luogo in cui ci si sente al sicuro e confortati e da cui si può ripartire». Un po’ di dati sulle accoglienze del 2023: donne accolte 9; minori accolti 10; tipologie di bisogno di accoglienza: abitative, lavorative, fragilità personali, socio-economiche; durata delle progettualità: fino a 18 mesi; reinserimenti lavorativi 3; inserimenti in borsa lavoro 3. Rete dei servizi coinvolti: servizi sociali, Neuropsichiatria infantile, pediatri di base, reparto di Oncoematologia del Policlinico San Matteo Pavia, Servizio inserimento lavorativo (Sil), Centro per l’impiego territoriale, progettualità e servizi interni a Caritas.

a cura di Davide Zardo

Le ultime

Memorial Bazzigaluppi, il via da Vigevano

Trofeo Città di Vigevano Memorial Andrea Giovanni Bazzigaluppi, Vigevano...

Azzardo, un rischio anche per i più piccoli

Sensibilizzare i più piccoli sul tema della ludopatia perché...

Cilavegna celebra re asparago

È arrivata alla sua 58° edizione la Festa dell’asparago....

Mortara, censimento fotografico a Palazzo Cambieri

Il censimento fotografico tocca anche Mortara. Il Gruppo Fotoamatori...

Login

spot_img