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C’è un mondo sconosciuto che, istituzionalmente dal Concilio Vaticano secondo, ma in realtà da almeno un secolo prima, ha iniziato a svilupparsi nella Chiesa come straordinaria risposta dello Spirito Santo alla situazione del tempo che cambia. È quella che è in gergo si chiama “consacrazione secolare” o “consacrazione laicale” e consiste nella possibilità di professare i voti tradizionali di povertà, obbedienza e castità, rimanendo nel mondo, non portando segni esteriori che determinano l’appartenenza ad un Istituto e lavorando per mantenersi, con la possibilità di vivere in famiglia, in solitudine oppure in piccole comunità.
IN DIOCESI E’ noto a pochi, forse, che la Diocesi di Vigevano ha dato i natali almeno a tre di queste realtà, ancora attive oggi, anche se con un numero ridotto di appartenenti. Già nel 1938, presso il Monastero delle Sacramentine, nasce l’Istituto delle Adoratrici eucaristiche secolari, donne chiamate a vivere come consacrate l’animazione eucaristica in parrocchia attraverso l’adorazione, la catechesi e recando la comunione agli infermi. Questa realtà, ridotta a una flebile presenza in Lomellina, è invece ancora feconda in Spagna e Messico. Un decennio dopo, un sacerdote della Diocesi, don Giovanni Tamburelli, fonda a Novara l’Istituto secolare ARA (Amore, Riparazione, Adorazione), aperto a donne che desiderano offrire la vita nella preghiera e nel sostegno ai sacerdoti. Anche questa realtà continua a esistere con alcune presenze in Diocesi e fuori. Più complessa, ma estremamente affascinante, è poi l’esperienza delle Missionarie Secolari dell’Immacolata Regina Pacis, sviluppatasi con un piccolo nucleo a Mortara, negli anni del post-concilio per dare attuazione a un progetto che già era nel cuore del beato Francesco Pianzola: consacrarsi nel mondo, a servizio del popolo, con stile missionario. Il gruppo che ha iniziato questa esperienza, sotto la guida di Madre Amabile, si è impegnato al celibato e a un apostolato attivo all’interno delle parrocchie.
LIEVITO Sono tante le forme che questa consacrazione ha assunto sia attraverso gli Istituti secolari sia attraverso le forme di “aggregazione” a Congregazioni religiose già esistenti. Il significato profondo di questa scelta di vita è quella di essere “lievito nella pasta” che fa fermentare di Vangelo la società. È una provocazione rimasta nascosta, perché così richiede la sua stessa identità, che tuttavia ha suscitato e può continuare a suscitare fascino e attrazione. Cammini profetici che possono costituire, in un panorama di crisi vocazionale, un’opportunità per portare avanti un carisma ed un’ispirazione sempre nuovi come il Vangelo.
Don Carlo Cattaneo