Niente festa tra i musulmani, ma c’è chi fa l’albero

Nella religione musulmana Gesù è il secondo profeta per importanza e non figlio di Dio. La sua nascita non si festeggia come invece avviene nel Cattolicesimo e per questo le giornate del 24 e 25 dicembre le famiglie musulmane le passano come giorni qualsiasi di riposo.

L’ALBERO Tendenzialmente non si addobba l’albero, non si preparano regali, ma si fanno solo gli auguri a chi lo festeggia. In alcuni paesi musulmani però i centri commerciali vengono addobbati nel periodo natalizio, d’altra parte le decorazioni non hanno un significato religioso. Ne sono esempio il centro commerciale di Casablanca in Marocco o di Dubai, per scopi commerciali o di apertura nei confronti delle minoranze. A volte i più piccoli, essendo immersi nell’atmosfera natalizia per svariate settimane a scuola, vogliono vivere la “magia del Natale” anche fuori dal contesto scolastico. In questi casi alcune famiglie si arrangiano con qualche addobbo, anche semplice come delle lucine o un piccolo albero, pensierini o calendari dell’avvento, ma non il presepe.

SCAMBIO CULTURALE Alcuni vedono questi gesti come sbagliati, ma in realtà non intralciano il credo della famiglia, in quanto fanno parte della cultura e non della religione. Si fanno per non far sentire il bambino diverso dai suoi coetanei, non si sente nemmeno l’atmosfera a casa. Crescendo apprenderà e capirà che tutto ciò non fa parte della cultura e della religione islamica e lo lascerà da parte, pur sempre rispettando chi lo festeggia. Oltre che accontentare i più piccoli non si fa nient’altro.

ALTRI NATALI In Italia si festeggia con cenone, regali e giochi da tavola; in altri paesi, come per esempio l’Egitto, i cristiani copti celebrano il periodo con un santo digiuno che consiste in una dieta vegana per 43 giorni prima di Natale. Quando arriva il Natale si mangia “fattah”, piatto di pane e riso imbevuto di brodo condito con pezzi di agnello e una salsa piccante all’aceto e all’aglio. È importante per i musulmani fare gli auguri a chi festeggia il Natale, è un segno di rispetto, un messaggio di fratellanza, vista l’importanza della festa in chiave cattolica, e di riconoscimento nei confronti delle altre religioni. Il periodo natalizio è un’occasione per riflettere sulle differenze tra le religioni e sulla figura di Gesù.

Fatima Sayari

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