Coronavirus Pavia / Lieve aumento dei positivi, calano i ricoveri

I positivi diminuiscono in Lombardia e in Italia, mentre aumentano leggermente in provincia di Pavia.

Niente di eccezionale, sono 3 in più rispetto ai 339 di sette giorni fa (+0.9%), ma un segnale in controtendenza rispetto a quanto si registra altrove (dati all’11-10).

I ricoverati sono pressoché stabili, passando da 37 a 35 (-5.4%), con un aumento di quanti si trovano in terapia intensiva (+11.1%, sono 10) e una diminuzione di quanti sono nei reparti Covid (-10.7%, sono 25), mentre le persone morte a causa del Sars-CoV-19 sono 2619, due in più (+0.1%).

CONFRONTI In Lombardia invece i positivi scendono a circa 9mila (-9.7%) e il segno meno assume anche l’andamento delle degenze, -1.8% in rianimazione per un totale di 55 pazienti e -6.3% per chi è ricoverato con sintomi (325 pazienti), anche se il ritmo è rallentato rispetto alla scorsa settimana. In Italia i casi attivi sono 84mila circa, -8.7%, in terapia intensiva ci sono 374 malati di Covid-19 (-14.4%) e negli altri reparti se ne contano 2688 (-11.3%), con un indice di positività che è stabile nel contesto regionale (0.6%) e flette in quello nazionale (0.9%).

NEI CENTRI A livello di singoli comuni si denota una stabilità rispetto alle precedenti rilevazioni: a Vigevano i contagi segnano +0.2%, a Pavia +0.3%, a Voghera +0.2%, a Garlasco non se ne contano mentre a Mortara (+0.3%) e Gambolò (+0.4%) si registra una risalita, che si manifesta anche a Sartirana (+1.9% con 4 soggetti colpiti) e a Mede (+0.1% con 1). Tutti segnali, tanto quelli locali quanto quelli nazionali, di un virus che continua a circolare, ma che al momento è in frenata o comunque non ha una crescita esponenziale: un anno fa i positivi erano più o meno gli stessi, ma passando in sette giorni da 59mila a 83mila, i ricoverati erano di meno in rianimazione, ma di più in regime ordinario in presenza di varianti meno contagiose di quella dominante oggi in Italia, la delta. A fare la differenza e consentire di parlare di riapertura delle discoteche e di capienza piena per cinema, teatri, stadi è il vaccino, fattore senza il quale il tema sarebbe stato di nuovo quello delle chiusure.

Gds

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