Tempi lunghi a Garlasco per la riapertura dell’ufficio postale di via don Balduzzi completamento devastato la notte tra il 4 e 5 novembre scorsi a causa di un tentativo di furto. Per questo motivo il primo cittadino è intervenuto in diversi contatti telefonici con i responsabili delle poste a livello locale e provinciale.
«I referenti – spiega Simone Molinari – mi hanno detto che hanno intenzione di ammodernare l’ufficio garlaschese. Il proposito certamente è lodevole, ma i tempi non possono essere brevi e nel frattempo una città come la nostra di circa 10mila abitanti non può restare senza un servizio così importante ed essenziale. Mi sono pertanto battuto e proseguirò per questa strada, affinché, in attesa che gli uffici di via don Balduzzi vengano ripristinati e potenziati, ci sia una soluzione alternativa per Garlasco, magari come un’unità mobile (camion postale), utilizzata anche in altre realtà. Sto pressando in tal senso chi di dovere e mi attendo risposte positive nel più breve tempo possibile».
LUNGA ATTESA Dal 6 novembre scorso la città è senza poste e su una possibile riapertura in tempi brevi le possibilità sono praticamente nulle. Si parlerebbe di una potenziale inaugurazione dei nuovi spazi non prima della primavera del 2024. Poste italiane parrebbe intenzionata a rifare i locali inserendo anche uno sportello della pubblica amministrazione dove si potrà rinnovare o richiedere ex novo per esempio documenti come il passaporto. Ma il Comune chiede soluzioni tampone a breve scadenza.
DANNI PARTICOLARMENTE GRAVI L’ufficio postale di via don Balduzzi venne gravemente danneggiato, nella parte del suo ingresso a seguito di un tentativo di rapina al Postamat nella notte tra il 4 ed il 5 novembre scorsi. I componenti di quella che in provincia di Pavia è conosciuta come la banda della “marmotta” dal nome del congegno esplosivo a forma di cono che viene inserito all’interno dei Postamat per farli saltare, aveva utilizzato una Lancia Y rubata come ariete per sfondare l’ingresso dell’ufficio postale, far esplodere il Postamatper sottrarre i contanti. La rapina poi andò storta, forse per lo scarso quantitativo di esplosivo inserito nel congegno esplosivo. I danni piuttosto ingenti tuttavia sono rimasti.
Mauro Depaoli