Pnrr, le criticità del sistema Italia: dai laureati agli asili

Il Pnrr parte dalle lacune della scuola italiana, che elenca nelle prime pagine della missione quattro, premessa per la trasformazione. La prima criticità è vista nelle «carenze strutturali» nei servizi di educazione e istruzione primaria, con un numero di posti disponibili rispetto al numero di bambini che è pari al 25.5% ovvero 7.5 punti in meno rispetto all’obiettivo Ue e 9.6 rispetto alla media comunitaria, senza considerare la «ridotta domanda apparente» nelle regioni meridionali, dove si chiedono meno posti perché le donne rimangono a casa a occuparsi dei figli, e l’esigenza di accrescere il tempo pieno, che oltre ad aumentare il tempo per la didattica consente alle famiglie di organizzare meglio la vita.

Il secondo limite è costituito nel divario che separa l’Italia da gran parte d’Europa per quanto riguarda le competenze di base e che si associa a un tasso di abbandono scolastico troppo alto: «La percentuale di giovani compresi tra 18 e 24 anni che hanno un livello di istruzione non superiore a quello secondario di primo grado è, in Italia, del 14.5%, mentre la media europea è pari al 10%», si legge nel Piano. Una situazione più accentuata al Sud, mentre nel Nord si registrano risultati superiori alla media Ocse per lettura, matematica e scienze.

Terzi punto la bassa percentuale di adulti con un titolo di studio terziario; in Italia è laureato il 28% della popolazione tra i 25 e i 34 anni contro il 44% (media Ocse), e del resto il Belpaese destina borse di studio solo al 12% dei suoi studenti (25% Ue), prevede l’esenzione dalle tasse solo per il 13% (30% Ue) e ha visto il numero dei dottorati ridursi del 40% dal 2008 al 2019, senza contare che una volta conclusa la formazione il 20% dei “phD” si trasferisce all’estero. Questo anche perché c’è un disallineamento tra le competenze proposte dal mondo dell’istruzione e quelle richieste da quello industriale, e c’è un basso livello di spesa in ricerca e sviluppo, lasciando poco spazio ai ricercatori e prevedendo una limitata integrazione con il sistema produttivo.

Gds

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